Un anno di crescita e di incognite:
il 2025 raccontato dagli artigiani
I dazi a stelle strisce, prima più preoccupanti poi mitigati dal corso degli eventi, l’instabilità internazionale portata dalle diverse guerre in corso, il costo dell’energia. Queste sono alcune delle difficoltà che gli artigiani cremonesi si sono trovati ad affrontare in questo 2025, annata che ha fatto però segnare, dati alla mano, una ripresa su diversi fronti.
A commentare i mesi appena trascorsi e tracciare un bilancio, i presidenti delle associazioni di settore, Stefano Trabucchi per Confartigianato e Marcello Parma per CNA.
“È stato un anno a luci ed ombre – afferma Trabucchi –, con un inizio 2025 altalenante a causa della situazione e delle prospettive dei dazi americani; il settore artigiano e quello soprattutto dedicato all’esportazione negli Stati Uniti ha però assorbito questo problema. Per gli altri settori la meccanica sta ancora subendo purtroppo dolorosamente la questione dell’automotive, con una riduzione significativa degli ordini: ricordo che Volkswagen, per la prima volta in oltre ottant’anni, ha chiuso uno stabilimento anche a causa delle norme, a mio parere molto discutibili, del Green Deal. Gli altri settori procedono e siamo ottimisti”.
“Il bilancio dell’artigianato a Cremona nel 2025 – aggiunge Parma – mostra segnali di ripresa e di crescita, con un aumento di produzione e di fatturato dell’1,4%, soprattutto nei primi tre trimestri. Il comparto artigiano ha registrato sicuramente degli aumenti significativi per calzature, abbigliamento, alimentari e legno e mobilio, mentre ha avuto un calo nei settori che riguardano la riparazione”.
“Rimane l’incertezza per il futuro, specialmente per l’export – prosegue -. Per avere un quadro generale più completo però dobbiamo sempre tenere conto di quelli che sono i problemi endemici: mi riferisco al mismatch tra la domanda che le aziende fanno di personale specializzato e l’offerta che dà il mercato, l’accesso al credito (un tema sempre di primaria importanza), la burocrazia (per la quale a livello nazionale abbiamo presentato più di cento proposte) e il ricambio generazionale”.
Parlando di artigianato a Cremona non si può non citare la liuteria: durante quest’anno buone notizie anche per il futuro, con una legge ad hoc approvata in Regione Lombardia.
“Per la liuteria – commenta Trabucchi, che è anche Maestro Liutaio – è stata un’annata importante con tante iniziative; sia a livello fieristico con Mondo musica e Cremona Musica, che ormai è la prima in Europa per espositori e per flusso di pubblico, sia dal punto di vista legislativo. Ora dobbiamo attendere per vedere come si concretizzerà, siamo in attesa di buone notizie”.
Parlando del domani del settore, un occhio di maggiore attenzione va puntato verso una delle tematiche più calde del periodo storico in corso: l’intelligenza artificiale come influenza – e influenzerà – l’artigianato cremonese?
“È una bella questione – afferma in merito il Presidente di Confartigianato – e un bel obiettivo che ogni impresa deve raggiungere. Certamente l’intelligenza artificiale, la digitalizzazione e il rinnovamento sostenibile aiutano le imprese ad essere sempre più competitive: non bisogna vederla come un nemico da affrontare ma anche come un aiuto, che può creare molto valore. Noi come Confartigianato abbiamo “Gate4Innovation”, un portale dedicato alle piccolissime imprese che censisce i problemi e cerca di dare una mano, sia a livello digitale che di sostenibilità”.
“Come dico spesso ai miei associati – fa eco il Presidente di CNA – non dobbiamo aver paura di utilizzare l’intelligenza artificiale e di farla entrare nella nostra vita. Tenete conto che, quando è nata la fotografia, non ha sconvolto la pittura; la fotografia imprime in un istante lo stato di fatto, la pittura è qualcosa di dinamico. La dinamicità è la capacità dell’artigiano di intervenire sulla materia prima: l’unicità degli oggetti non cambierà mai, sarà magari aiutata dall’intelligenza artificiale”.
Nonostante tutto però bisogna guardare avanti: tra criticità e punti di forza che 2026 ci aspetta?
“L’artigianato cremonese – commenta Marcello Parma – deve puntare al rinnovamento, inteso come ricambio generazionale, per non perdere le professionalità che abbiamo. Noi a Cremona siamo fortissimi (e lo sappiamo) bene per quanto riguarda la liuteria, ma non solo. Io mi aspetto dal 2026 un anno di consolidamento”.
“La resilienza, la resistenza e la passione degli artigiani – conclude Stefano Trabucchi – favoriranno un anno sicuramente dinamico: un anno pieno di incognite però anche con prospettive positive. Quindi come al solito guardiamo con positività l’anno che verrà e speriamo in bene”.
Andrea Colla