Acque reflue: il servizio
“nascosto” di Padania Acque

La gestione del sistema fognario delle acque di scarico di tutti i 113 comuni della Provincia di Cremona è un’attività estremamente complessa e poco visibile ai cittadini, ma molto importante per la salute delle persone e per la salvaguardia dell’ambiente.

Padania Acque, nel 2014, firmava il contratto come gestore unico del settore idrico della provincia di Cremona; da allora, si occupa di raccogliere e convogliare le acque reflue agli impianti di depurazione per i trattamenti necessari alla restituzione in natura di acqua pulita.

“Padania Acque gestisce, su una superficie di circa 1.700 km2, oltre 2.200 km di fognature, per la maggior parte di tipo misto – spiega Luca Ferri, responsabile servizio fognatura della società idrica -. Gli scarichi sono di acque nere, costituite dalle acque derivanti da usi domestici, dai processi produttivi (industriali) e dalle acque di prima pioggia e di acque bianche, costituite dalle acque meteoriche di dilavamento delle superfici (coperture, piazzali e strade). Le utenze servite dalla rete fognaria sono quasi 183.000 di cui circa 500 industriali“.

“Per tutte queste utenze – prosegue Ferri – i tecnici e gli operatori dell’esercizio fognatura di Padania Acque si dedicano alla manutenzione ordinaria e straordinaria ed agli interventi di pulizia delle reti. Ci occupiamo del corretto funzionamento e della conduzione di 1.000 scaricatori di piena, o sfioratori, manufatti che regolano la portata in fognatura in occasione di eventi di pioggia e di 320 impianti di sollevamento fognari, vasche con pompe che spingono le acque reflue”.

“Un’altra parte del nostro lavoro – aggiunge – consiste nella realizzazione di nuovi allacci e reti e nel rifacimento parziale o integrale delle fognature vetuste, ammalorate o inadeguate alla loro funzione a causa di crolli e dissesti strutturali, che non permettono il regolare deflusso delle acque reflue”.

“È propedeutico usare azioni preventive per mantenere la piena funzionalità del sistema fognario – afferma poi il responsabile -: infatti, il principale problema che ci troviamo ad affrontare è l’ostruzione degli impianti fognari dovuta all’incuria e alla scarsa responsabilità di chi getta negli scarichi stracci, plastiche di ogni dimensione, pannolini e altri materiali che non permettono il normale deflusso“.

“La nostra attività operativa – conclude – è affiancata dall’innovazione tecnologica attraverso il sistema di telecontrollo avanzato, che in tempo reale monitora ogni singolo componente. Disponiamo infine di un sistema cartografico, il GIS, dove chiunque, tramite il sito della Società può verificare il percorso e le caratteristiche delle fognature“.