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Calcioscommesse, Paoloni non ci stae alla giustizia sportiva ribadisce la sua estraneità all’illecito

Marco Paoloni, l’ex portiere della Cremonese passato al Benevento che diede inizio all’inchiesta sul calcioscommesse, non ci sta. Il giocatore ha ribadito la sua estraneità durante l’interrogatorio durato oltre sette ore ai rappresentanti della giustizia sportiva. L’audizione del calciatore era stata concordata e autorizzata dalla Procura di di Cremona e rientra tra le 21 (a tesserati Figc e non) iniziate a Roma lunedì scorso e programmate dalla giustizia sportiva nell’inchiesta parallela a quella della giustizia ordinaria. Alla domanda se Paoloni sia stato “incastrato” dagli altri diversi indagati che hanno fatto il suo nome, i legali di Paoloni hanno risposto “incastrato no, abbiamo sempre detto che si è trattato di ingenuità e di errori di valutazione anche riguardo ad alcune persone”. Per i presunti illeciti sportivi, la carriera del portiere potrebbe essere a rischio, ma su questo aspetto i due legali hanno spiegato “noi non possiamo dirlo, aspettiamo il deferimento e le contestazioni, poi vedremo”. Secondo l’avvocato Di Paolo di fronte alla giustizia sportiva “il livello difensivo è probabilmente più difficile perché si tratta di un procedimento molto più veloce, con tempi più stretti anche per quanto riguarda la formazione della prova, a mio avviso è un procedimento meno garantista rispetto a quello penale”.

 

 

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