Politica

Dal 7 al 22 agosto, soppressa la tratta ferroviaria Cremona-Pavia Il Pd: «E’ una beffa per i pendolari»

Agosto sarà un mese caldo per i pendolari lombardi della tratta Pavia–Casalpusterlengo–Cremona: dal 7 al 22 agosto, infatti, verrà soppresso il servizio che interessa questa linea ferroviaria mentre, nel restante periodo dello stesso mese, si registrerà una riduzione di più del 50% del servizio. Questa disfunzione, che colpisce tutti i pendolari che per motivi occupazionali o di studio viaggiano sulla tratta Cremona–Pavia, è oggetto di una interrogazione a risposta scritta a firma dei consiglieri del PD Giuseppe Villani, Fabrizio Santantonio e Agostino Alloni deposita in Regione.
“La linea interessata dalla sospensione del servizio – dichiara Agostino Alloni – di norma prevede 9 treni in direzione Pavia, a cui si aggiungono 12 autobus, e da Pavia verso Lodi 7 treni, oltre a 10 corse di pullman. Impensabile se si considera che con la crisi il settore terziario non conosce ferie”. Alloni ricorda inoltre l’assurdità della tempistica: “Nello stesso mese in cui si è deciso per la soppressione dei treni locali entrano in vigore le nuove tariffe ferroviarie. Questo tipo di decisone della Regione non è nuova ma si somma a quella adottata già nei mesi scorsi sulla tratta Cremona – Piacenza ad oggi percorribile attraverso bus sostitutivi con tempi di percorrenza più lunghi. Parlare di beffa sembra quasi riduttivo se si tiene conto che fino ad oggi è sempre stata negata l’eventualità di una diminuzione dei servizi regolarmente offerti”.
Con l’interrogazione, quindi, si chiedono lumi all’assessore sugli accordi stipulati tra Regione Lombardia e Trenord per capire se non si ritiene necessario rivedere i criteri di fornitura del servizio attualmente vigenti. “Sarebbe opportuno – ricorda il consigliere – indire un tavolo di confronto ad hoc tra Regione, Trenord e le amministrazioni provinciali e comunali interessate a cui prendano parte anche le associazioni dei pendolari per valutare idonee soluzioni al problema. Non si possono prendere decisioni di questo tipo senza prima interpellare gli interessati”.

 

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