Politica

Nel Pdl rottura irrimediabile Jotta-Rossoni con gli ex An Maschi prima vittima della resa dei conti

(nella foto Jotta, Perri e Rossoni)

Vendette, rivalse, spaccature tra le varie componenti, gelosie. Mettete insieme tutto questo e vi ritrovate in mano il Pdl cremonese evidentemente forte di voti e carente di uomini di valore alla sua guida. L’ultimo atto è la sfiducia al capogruppo Domenico Maschi (prima assessore in pectore, poi presidente del consiglio, capogruppo ed ora consigliere semplice senza alcun gallone) e la sua sostituzione con Federico Fasani, area ciellina. Il golpe di fine estate è nato martedì sera mangiando pane e salame a casa del consigliere Roberto Borsella (area ciellina), parlando di politica e delle scelte effettuate dal sindaco sugli enti di primo e secondo livello  e chiedendo all’assente Maschi, attraverso il messaggero Padovani,  di farsi da parte (“perchè troppo allineato con le scelte del sindaco e poco attento alle istanze dei consiglieri comunali”). Di fronte alla fiera opposizione di Maschi alle 13,05 ecco la formalizzazione della rottura: defenestrazione del capogruppo e nomina del nuovo in Federico Fasani (con l’Apollo Padovani vice). Maschi appartiene orgogliosamente agli ex An, così come altri tre consiglieri (Grignani, Panvini e Ventura), accetteranno una simile situazione? Difficile dirlo anche perchè dentro il Pdl cremonese la guerra è aperta da tempo. La componente aennina è particolarmente robusta in città (esprime, tra l’altro, due assessori di peso – Nolli, De Bona -, il presidente di Linea Group Andrea Pasquali, l’assessore provinciale Chiara Capelletti e il coordinatore cittadino Pdl Ugo Carminati) e da tempo sta attuando un braccio di ferro con la componente Rossoni-Jotta che, specialmente sulle nomine, è arrivata a scontri durissimi con loro e con il sindaco Perri, sempre difeso dagli ex An. Ma, come già scritto, anche la parte ciellina del Pdl non è più un monolite. Jotta-Rossoni-Malvezzi si sono scontrati spesso con la parte più movimentista della componente, quella che fa riferimento culturale alla Fondazione Moreni.

E Perri? Finora è stato a galla, pagaiando bene e portando la sua barca fuori dalle tempeste , dagli agguati e dai pericoli. Quest’ultimo fragoroso temporale rischia però di rendere vani gli sforzi fatti fin qui, facendo fare l’ennesima figuraccia alla sua litigiosa maggioranza.

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