C’è il vicesindaco Malvezzi dietro la ‘pugnalata’ a un galantuomo come Domenico Maschi per il ruolo di capogruppo?
(nella foto Malvezzi, il consiglio comunale e Maschi)
«Hanno vinto la partita nani e ballerine». Questa frase di Roberto Nolli, assessore al bilancio del Comune di Cremona, indica qual è lo stato dell’arte dentro il Pdl dopo l’ennesimo strappo compiuto togliendo il ruolo di capogruppo a Domenico Maschi, persona perbene e di certo non legata alle poltrone (si è messo a disposizione della coalizione rinunciando a fare l’assessore, il presidente del consiglio comunale e altro). La questione è politica ed agita il partito ormai da due anni. Perri, incredulo di fronte a questa ennesima sbertucciata al suo modo di amministrare la città («scelgo gli uomini che valgono e non chiedo loro tessere di partito»), ribadisce il suo schifo per questo modo di procedere e dice di non essere affatto preoccupato per le sorti dell’amministrazione: sono giochetti di palazzo che non servono a Cremona, io vado avanti, se vogliono mi sfiducino. I segnali dalla componente degli ex An è quella di “serrare i ranghi” e andare avanti fino alla resa dei conti dentro il partito dove il gruppo Jotta-Rossoni è in netta difficoltà. «La questione è politica, non amministrativa» ribadisce Nolli. Ma quello che più rende furiosa la componente degli ex An ed anche il sindaco Perri è il silenzio del vicesindaco Carlo Malvezzi, esponente di punta della parte “politica” di Cl che di fatto esprime cinque dei nove consiglieri che hanno sfiduciato Maschi. Il nuovo capogruppo Fasani, pur vicino a Cl non è organico al movimento. Possibile che Malvezzi non sapesse nulla “della congiura di palazzo” (come la chiama il sindaco indicando quanto sia lontana dalla politica vera)? Possibile che non ci sia la sua mano nell’operazione, visto che ben cinque consiglieri appartengono alla sua corrente dentro il Pdl? E qual è il suo disegno?