Duomo di Guastalla, presentato il maxiprogetto a Palazzo Ducale
(foto di Fausto Franzosi)
Guastalla – “E’ ufficiale: i lavori possono iniziare anche con celerità. Abbiamo firmato in settimana il progetto di restauro del duomo voluto dai primi Gonzaga di Guastalla e consacrato da San Carlo Borromeo”. E’ cominciata così, con l’atteso annuncio dell’arch. Andrea Capelli (responsabile per la Soprintedenza ai Beni Architettonici delle province di Modena e Reggio Emilia) la serata- evento organizzata venerdi – giorno di San Carlo – nella Sala Camino del Palazzo Ducale dal “Comitato per il restauro del Duomo” (presidente Arrigo Bonfanti, segretario generale Luciano Alfieri) per presentare il maxi progetto di recupero della Concattedrale.
Operazione da oltre 2 milioni di euro che vede coinvolte numerose imprese e lavoratori del territorio. In prima fila il vescovo Adriano Caprioli e l’ausiliare mons.Lorenzo Ghizzon (con loro il parroco don alberto Nicelli)i hanno annuito e sorriso, visibilmente soddisfatti.
E’ stata una presentazione corposa, di spessore; oltre due ore di interventi di alto profilo,una cinquantina di diapositive, documenti inediti; una testimonianza di impegno collettivo che è piaciuta soprattutto agli sponsor che hanno già versato circa un milione e 300mila euro a sostegno di una operazione di recupero che gli esperti definiscono “complessa, storica”. Il presidente Bonfanti ha fatto gli onori di casa (“questa chiesa è uno dei simboli più vivi e amati della città”), il vescovo Adriano Caprioli è intervenuto per primo spiegando, con molta chiarezza, le ragioni della sua presenza (“per dare ulteriore impulso alla operazione di restauro”); ragioni motivate dal “fare memoria”, “dare un volto ad un luogo di vita di una comunità”, a questo “tesoro di famiglia, come diceva La Pira”.
L’assessore alla Cultura della città di Guastalla,Eugenio Bartoli, ha sottolineato il significato “storico e civile” della serata (“questa è una festa per tutti noi”). L’architetto Stefano Storchi (componente il Comitato storico-scientifico che assisterà i progettisti con l’arch.Francesca Benevelli e la prof.ssa Elisa Bertazzoni)) ha annunciato che vi saranno altri incontri pubblici con la cittadinanza (“sarà una informazione continua”).
Il prof.Bruno Adorni della Università di Parma ha tenuto una articolata “lezione” parlando della evoluzione della architettura ecclesiastica nell’epoca della Controriforma, ovviamente con speciale riferimento alle tipologie della chiesa a navata unica di cui il duomo di Guastalla rappresenta un precoce e significativo esempio. Lo studioso ha trovato (e documentato) le analogie della Concattedrale di Guastalla con il duomo di Mantova (ristrutturato da Giulio Romano nel 1545 secondo la versione paleocristiana di San Pietro in Roma), con la chiesa milanese di San Felice (la chiesa dei Gesuiti), con la Basilica di San Gaudenzio a Novara (a navata unica, l’interno a croce latina) e addirittura con la chiesa di St.Michael di Monaco di Baviera (costruita a partire dal 1583 per i Gesuiti;interno naturalmente a navata unica).
L’architetto Mauro Severi, reggiano, ha concluso la serata illustrando, in mezz’ora e con il supporto di diapositive, il suo intervento che “sarà di manutenzione, non essendoci grandi lesioni”. Ma poi ha documentato i danni provocati da una tremenda umidità di risalita. Saranno rifatti il pavimento, gli impianti di riscaldamento e l’illuminazione, “sarà tolto lo sporco di un secolo”.Difficoltà? l’impianto di illuminazione “è un discorso complesso, troveremo le soluzioni con la Soprintedenza”.
Enrico Pirondini