Scritte, la città sotto assedio Imbrattati i leoni del Duomo
Hanno imbrattato i leoni del Duomo. “Me, me”, “If you lovely someone”, “Maria stella riforma tua sorella”. Scritte in nero sulla parte posteriore dei leoni stilofori, scolpiti da Giovanni Bono da Bissone intorno al 1283. Sul marmo rosso di Verona, parole o firme spesso senza senso, spesso indecifrabili. Il leone di destra che tiene quello che sembra un orso che a sua volta morde il collo di un uccello, è il più sfregiato. Le scritte arrivano fin sulla base e sulla pancia. Meno rovinato quello di sinistra che trattiene tra un drago, simbolo del male. Tra le zampe, poi, pacchetti di sigarette e avanzi di tramezzini.
Sono ridotti così gli splendidi leoni della Cattedrale che da secoli fanno la guardia ad una delle piazze più belle d’Italia. Vandali di uno dei simboli della città sarebbero buona preda delle famose squadre antidegrado, assenti dalle strade cittadine. Il fenomeno delle scritte sui leoni è solo un esempio di una tendenza mai terminati tra le strade cremonesi. Grosse scritte, infatti, campeggiano in via Palestro sui muri di scuole e di palazzi, o in via Baldesio, a due passi dal municipio, sotto il portico che da piazza del Comune arriva a in piazza Stradivari o ancora in piazza Sant Agostino, gioiello di arte e di storia sfregiato negli anni e non ancora ripulito. Da luglio, da quando Cremonaoggi proprio dalla piazzetta adiacente la Chiesa ha denunciato il degrado (guarda il video), infatti, nulla è stato ancora fatto.
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