Cronaca

Primarie della Lega per il congresso A Cremona stravincono i maroniani Sorpresa a Crema: anche lì maggioranza all'ex ministro dell'Interno

Come quasi tutta la Lombardia, anche Cremona è maroniana. L’esito delle primarie per eleggere i membri elettivi del congresso tenutesi nella sede di Cremona e di Crema sembra andare proprio in questa direzione. Ma mentre per Cremona l’esito era scontato, fa scalpore il risultato di Crema dove, per la prima volta, i maroniani potrebbero aver avuto la maggioranza dei “membri votanti” tra i militanti per il congresso della Lega. La provincia leghista di Crema, com’è noto,  è sempre stata un presidio dei cosiddetti cerchisti (da cerchio magico) ma ora le cose potrebbero essere cambiate in maniera netta. Crema e il Cremasco dovevano scegliere 48 grandi elettori per la seconda fase dell’11 marzo, quando dovranno decidere i delegati al congresso. Alla Lega di Crema bocche cucite ma da alcune indiscrezioni pare che più della metà dei delegati sia ascrivibile a Maroni.

Senza dubbi il risultato di Cremona città, dove in sede si sono presentati per il voto anche i due assessori prossimi all’espulsione (Demicheli e Alquati). Il segretario provinciale Simone Bossi li ha fatti votare come previsto dal regolamento. Ma è l’ampiezza del risultato a fare scalpore. Su 36 membri eletti dai militanti con almeno tre anni di attività nel partito, pare che 32 siano vicini a Maroni e solo quattro siano “cerchisti” (cioè vicini al cerchio magico che condizionerebbe il segretario Bossi). Tutti gli eletti hanno avuto due preferenze, tre Efrem Mazzaroli di Pizzighettone. Soddisfazione nella Lega: l’80% dei militanti ha partecipato alle primarie.

 

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