Cronaca

Cittanova strapieno per la Camusso: «Di fronte all'impoverimento non si può dire: 'State buoni'»

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Palazzo Cittanova tutto esaurito per l’attivo provinciale della Cgil cremonese con il segretario generale Susanna Camusso. Un incontro importante per lo spessore dell’ospite accolto con un grande applauso dalla foltissima platea che ha faticato a stiparsi tutta nella sala al primo piano. «Il problema non è spartirsi in cinque un posto sempre più precario, il problema è come si ricostruisce occupazione», attacca la Camusso rispondendo alle domande dei giornalisti di testate nazionali (presenti Sky e Rai) e locali. Qual è, dunque, la ricetta della Cgil?  «Investire sulla crescita – dice la Camusso -, aprire i cantieri, sbloccare le opere ferme sul territorio, creare terreno fertile agli investimenti delle grandi aziende anche straniere, contrastando la corruzione e la criminalità organizzata».
Duro il contributo sull’articolo 18. Così il segretario: «Dire che difendere l’articolo 18 è solo questione ideologica è come se qualcuno dicesse che il riconoscimento di reato penale è ideologico perché è il tema della proprietà privata. Tutto è utile tranne i licenziamenti facili. Se il licenziamento è illegittimo il lavoratore deve essere reintegrato. E’ normale diritto». Il modello italiano delineato dalla Camusso è quello basato su una via bassa di riduzione dei costi, di precarietà mascherata, ossia lavoro autonomo che in realtà è subordinato. Un modello che «fatica anche a capire dove vuole andare».
Sul rischio di una conflittualità sociale, la Camusso conclude: «O si danno delle risposte o le persone le cercheranno. Non si può dire a un Paese: ‘Avete dinnanzi a voi l’impoverimento, Buongiorno, state buoni’».

Greta Filippini

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