Cronaca

Il quadro desolante del lavoro a Cremona: irregolarità, precarietà e giovani a casa

Il lavoro sommerso: “Un fenomeno preoccupante per la provincia di Cremona”. E’ quanto si legge nell’introduzione firmata dal presidente Silvana Catalano e contenuta nella relazione di sintesi sullo stato del mercato del lavoro e sui risultati dell’attività ispettiva nel nostro territorio, discussa qualche giorno fa durante la riunione del Cles (Comitato per il lavoro e l’emersione del sommerso). Un’analisi della situazione con dati aggiornati alla fine del 2011, ma in cui non mancano elementi relativi anche ai primi mesi dell’anno in corso. “Sottolineo con forza – si legge ancora – che la lotta al lavoro sommerso e irregolare necessita della sinergia dei vari soggetti preposti al controllo, in un’ottica di coordinamento ed armonizzazione degli interventi”.

IL MERCATO DEL LAVORO: GIOVANI A CASA

Il dossier comincia con il noto quadro poco confortante del mercato del lavoro in regione e nell’area provinciale sulla base dei dati disponibili, più volte emersi in occasione di articoli sulla questione. “Quasi tre ragazzi cremonesi su dieci in età compresa tra i 15 e i 24 anni sono disoccupati“. “Cremona è al secondo posto in regione per disoccupazione giovanile”. “Primo posto per disoccupazione giovanile maschile con il 26,9%, quarto posto per quella femminile con 25,5%”. “Per quanto riguarda la disoccupazione in generale, Cremona vede peggiorare la propria posizione rispetto alla situazione delle altre province lombarde. Su undici posizioni Cremona è all’ottavo posto nel 2007, al quinto posto nel 2008, al quarto nel 2009, al primo posto nel 2010 per tasso di disoccupazione (6,6%)”.

Si parla poi di un mercato del lavoro che, nel cremonese, “non risulta bloccato”. “Su nove mesi del 2011 (dai al 30 settembre di quell’anno) i contratti di assunzione (non soggetti assunti) sono stati circa 34 mila, 31.212 le persone assunte, 54% uomini e 46% donne. Le cessazioni hanno coinvolto 28.825 persone”. “L’età media è di 35-36 anni”.

PRECARIATO

La maggior parte dei contratti sono a tempo e precari: “Sul complesso delle assunzioni l’83% riguarda contratti di lavoro dipendente. Di questi, il 42% si riferisce a contratti di lavoro subordinato a tempo determinato, il 20% a contratti di somministrazione, il 19% a contratti a tempo indeterminato, il 2% a contratti di apprendistato”. E se si nota “una certa spinta a muovere il mercato del lavoro”, emerge comunque “un certo grado di incertezza dei datori di lavoro cremonesi nei confronti dei contratti a lungo termine“.

IRREGOLARITA’ SUL LAVORO

Parte corposa della relazione è riservata alle irregolarità, alla vigilanza e al controllo. Sono in queste pagine i risultati del 2011, già accennati nel precedente articolo (vedi link in basso). “L’impostazione del sistema di pianificazione, programmazione ed esecuzione dell’attività di vigilanza in materia di lavoro ha registrato – negli ultimi anni – una costante tendenza di tipo selettivo: degli obiettivi su cui concentrare l’attenzione e l’azione; delle violazioni da rilevare”. “Con l’impostazione descritta si è potuti giungere – nell’anno 2011 – a risultati ottimali, che hanno permesso a questo Ufficio di posizionarsi al 3° posto della graduatoria complessiva redatta da Ministero del Lavoro, sulla base degli indicatori relativi alla qualità dell’azione ispettiva e alla presenza sul territorio.”

Per ciò che riguarda l’attività svolta dal personale ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro di Cremona, “gli obiettivi dell’azione ispettiva sono stati individuati più che sulla base di parametri di carattere quantitativo (numero delle aziende irregolari, dei lavoratori irregolari e totalmente in nero…) su specifici targets meritevoli di particolare attenzione e caratterizzati da fenomeni di rilevante impatto economico-sociale (lavoro nero, sicurezza sui luoghi di lavoro, corretta qualificazione dei rapporti di lavoro, appalti illeciti, lavoro irregolare degli stranieri…)”. Si è proceduto con una ricognizione nei settori maggiormente ‘a rischio’, incentrando l’attività di controllo in quei settori nei quali si riscontra una maggiore concentrazione dei fenomeni del lavoro nero nonché violazioni inerenti la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (edilizia, pubblici esercizi e commercio, trasporti)”.

OLTRE MILLE LAVORATORI CON POSIZIONI IRREGOLARI

Nel corso del 2011 riscontrate irregolarità nel 75% delle aziende controllate. Un dato al di sopra della media nazionale (50%). Attraverso ispettori del lavoro civili e militari dell’Arma dei carabinieri, sotto la lente un numero complessivo di aziende ispezionate pari a 960 (con un aumento del 31,69%). 724 sono risultate in posizione non linea con le norme e sono stati individuati 1055 lavoratori irregolari, di cui 248 in nero.

I RISULTATI DEI CONTROLLI NEL DETTAGLIO

La vigilanza, ordinaria e tecnica, ha prodotto: n. 960 ispezioni a fronte di n. 729 verifiche effettuate nell’anno procedente; il numero delle ispezioni in cui sono stati contestati illeciti nell’anno 2011 sono state 724 a fronte del dato relativo all’anno precedente nel quale le contestazioni erano riferite a n. 469 aziende; i lavoratori risultati completamente in “nero” sono stati 248 mentre nel 2010 gli stessi risultano 244; i provvedimenti di diffida (art. 13 Decreto Legislativo 124/04) ed oneri per revoca sospensioni hanno prodotto – nel 2011 – importi sanzionatori introitati pari a euro 222.456 mentre per l’anno 2010 euro 112.140 (il raffronto dei dati rileva che l’importo del 2011 è quasi raddoppiato); gli importi sanzionatori introitati per prescrizioni obbligatori corrispondono ad euro 497.180. Per il 2010 gli stessi ammontano a euro 385.674 (i dati a confronto evidenziano un incremento di circa il 29%); le violazioni alle norme di prevenzione nei luoghi di lavoro, con particolare riferimento ai cantieri, sono state n. 576, nell’anno 2010 n. 308.

Il raffronto, rispetto all’anno precedente, dei risultati conseguiti evidenzia, in termini complessivi, un significativo aumento del tasso di irregolarità delle aziende ispezionate, mentre risulta uno scostamento del dato relativo al lavoro ‘in nero’: nel 2011, in specie, ogni 10 aziende ispezionate sono stati ‘scovati’ 2,6 rapporti di lavoro totalmente sconosciuti alla pubblica amministrazione (erano 3,4 nel 2010)”.

“Efficaci le azioni svolte in modo sinergico oltre che dal personale ispettivo della Direzione Territoriale del Lavoro e dai militari del Nucleo Carabinieri, dalle forze ispettive dell’INPS, dell’INAIL, dell’ASL di Cremona, Crema e Casalmaggiore nonché della Questura. Si precisa che – nell’anno 2011 – l’ormai consolidata collaborazione con gli ispettori dell’ASL nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura si è estesa anche ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento (ambienti confinati)”.

LAVORO ‘STRANIERO’ E LAVORO SOMMERSO

Lavoro ‘straniero’: su 118 aziende con dipendenti extracomunitari controllati i clandestini ammontano a 5; il numero di lavoratori in nero occupati è invece pari a 94, ciò evidenzia l’alto tasso di lavoro sommerso fra aziende che occupano lavoratori stranieri.

FIERE E MERCATI

Nella seconda parte del 2011 attenzione alle “manifestazioni fieristiche ove fonti informative riservate indicavano una forte presenza – concentrata in brevi periodi di lavoro – di personale da verificare sotto il profilo della regolarità retributiva, contributiva e della sicurezza sul lavoro”. Su otto aziende ispezionate irregolarità nel 50% dei casi. E nel 2012, “sotto la spinta di fenomeni di morti bianche avvenute durante l’edificazione dei palchi per spettacoli musicali”, “vigilanza nell’ambito anche di eventi musicali, fieristici o festivalieri, con particolare attenzione alla filiera degli appalti”. Già in questo primo scorcio d’anno il servizio ispettivo ha controllato 3 manifestazioni fieristiche riscontrando illeciti sia di natura lavoristica che relativi alla sicurezza, “il cui vaglio completo è tuttora in corso”.

SOSPENSIONE DELL’ATTIVITA’ PER MANODOPERA SOMMERSA: PICCO NEI PUBBLICI ESERCIZI

Nel bilancio 2011 anche 36 provvedimenti di sospensione legati al riscontro di manodopera sommersa (soprattutto nel caso di pubblici esercizi). “Quello che maggiormente conta è, tuttavia, l’effetto ‘regolarizzatorio’ del provvedimento in parola. Nell’anno 2011 in materia di sospensione si è registrato un tasso di regolarizzazione, finalizzata all’ottenimento da parte del datore di lavoro della revoca dell’ “interdizione”, all’89% dei casi, ai quali corrispondono introiti effettivi di somme aggiuntive pari a 48.000,00 euro”.

I CONTROLLI PIU’ RECENTI: ANCORA IRREGOLARITA’

Nel dossier contenuti anche i risultati dei controlli messi in atto nella prima parte dell’anno. “Questo Ufficio, in considerazione di quanto premesso, ha svolto – nel 1° trimestre 2012 – con la collaborazione del Nucleo Carabinieri Lavoro, le attività inerenti i compiti istituzionali in linea con la programmazione della vigilanza, tenendo conto delle peculiarità dei fenomeni di irregolarità presenti nella provincia di Cremona”.

A Cremona su 25 aziende ispezionate dall’Inail, 18 erano in situazioni di irregolarità. Dai dati dell’Inps, sempre riferiti al primo trimestre 2012: 53 aziende visitate, 47 irregolari.

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Michele Ferro

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