Mannaia sull'aiuto per gli affitti: tagliato fuori l'80% delle famiglie
Pesante il colpo sul budget riservato agli aiuti economici che sostengono le famiglie in difficoltà con i pagamenti degli affitti. Sforbiciata di grosse proporzioni per il fondo destinato a supportare chi, soprattutto in periodo di crisi, fatica a far quadrare i bilanci di casa. Risultato: nuovi criteri, con i quali le domande finanziabili dei nuclei familiari in situazioni difficili in provincia di Cremona passeranno da 0ltre 2700 a poco più di 600, per una riduzione che si avvicina all’80%. L’allarme è stato lanciato dalla Cisl regionale: ha parlato della questione durante un incontro a Milano giovedì e ha condotto un’analisi provincia per provincia sugli effetti dei tagli allo stanziamento lombardo per il supporto-affitti.
FONDI STATALI DIMINUITI DEL 93%
“La Regione ha pronto il provvedimento che affida ai Comuni il compito di avviare il bando 2012 (atteso tra qualche mese, ndr) per l’erogazione dei contributi sul pagamento degli affitti nell’edilizia privata, ma solo il 20% degli inquilini in condizioni di estrema difficoltà potrà accedervi”. C’è un calo del 93% dei fondi statali per tale azione di sostegno sociale (da 23 milioni nel 2011 a 1 milione e 600mila euro trasferiti alla Lombardia per il 2012) e la conseguenza sull’area regionale secondo il sindacato è questa: delle 65mila domande ammissibili e quindi finanziabili che mediamente si raccolgono in un anno ne saranno accolte nel 2012 nemmeno 14mila.
“Il Fondo Sostegno Affitti – si legge nello studio condotto da Cisl, sindacato inquilini Sicet e Federazione nazionale pensionati – cambia nome e scopo. Con molti meno soldi degli anni precedenti, il nuovo fondo presterà aiuto solo ad una parte degli inquilini in condizioni di estrema difficoltà e perciò è stato dalla Regione rinominato: Fondo Sostegno Disagio Acuto (Fsda)”.
Secondo l’analisi, drastico il calo del denaro a disposizione a livello lombardo: quest’anno ci sono 12 milioni. Erano 40,8 del 2011 (e ne sarebbero serviti 114 per soddisfare l’entità dei contributi teoricamente assegnabili alle 65mila famiglie; per rispondere alle richieste è stato necessario ricorrere alla rideterminazione delle risorse in ragione delle disponibilità e delle domande complessive pervenute).
LA MANOVRA DI ASSESTAMENTO DEL BILANCIO REGIONALE
La Cisl ha chiesto a Regione e Comuni di sollecitare il governo ad un serio rifinanziamento del Fondo affitti e di reperire ulteriori soldi. Il sindacato spinge pure affinché nuove somme vengano stanziate con l’approvazione definitiva della manovra di assestamento del bilancio regionale, attesa in queste settimane.
POCHI SOLDI, ABBASSATA LA SOGLIA DI ACCESSO ALL’AIUTO-AFFITTO: SITUAZIONE CREMONESE
Al calo delle risorse fa seguito la decisione di abbassare la soglia di accesso, cosa che restringe la platea dei soggetti disagiati destinatari della misura di sostegno: il limite Isee (Indice di situazione econimica equivalente) per le famiglie passa da 12.911,42 euro a 4mila.
In questo modo, come già accennato, le domande per il bando finanziabili in provincia di Cremona (con i soldi distribuiti ai Comuni dalla Regione in base al numero di queste richieste) passeranno da 0ltre 2700 a poco più di 600, quasi l’80% in meno.
I Comuni hanno generalmente cercato di salvaguardare le politiche sociali per quanto possibile. L’assessore competente a Cremona, Luigi Amore, parla razionalizzazioni e tagli minimi a livello municipale. Parlando del contributo-affitti bisogna però, purtroppo, fare i conti con la grossa diminuzione della parte del fondo messa a disposizione dallo Stato (in calo anche la parte della Regione). Ci sono pochi soldi e si fa quello che si può, afferma qualcuno. Altri sottolineano che almeno le famiglie con situazioni molto complesse (Isee sotto i 4mila euro) avranno un sostegno sicuro e adeguato. Ci sono poi i fondi di solidarietà locali che in qualche caso possono correre in aiuto. Restano però la sforbiciata statale da 23 milioni a 1 milione e 600mila euro e i nuovi criteri del bando, che portano all’esclusione dell’80% delle famiglie che nel 2011 hanno avuto accesso al contributo.
STUDIO CISL: I POTENZIALI EFFETTI DEI TAGLI A CREMONA CON IL NUOVO LIMITE ISEE A 4MILA EURO
Secondo l’analisi i nuclei familiari costituiti da una persona sola saranno quelli maggiormente esclusi dal contributo, “poiché nel calcolo dell’Isee la somma del reddito complessivo e della quota di patrimonio ha un parametro di equivalenza pari a 1 (salvo il caso di persona sola con invalidità superiore al 66%)”.
Il dossier evidenzia che in provincia di Cremona circa i due terzi delle famiglie costituite da un adulto con minori, cui l’anno scorso l’Fsa 2011 assicurava un contributo, non potranno accedere al nuovo fondo per il disagio acuto.
IL CASO DEGLI ANZIANI
Lo studio mette in luce anche questo: “Con un limite ISEE così basso (€ 4000), quasi tutti i pensionati soli o coppie di anziani non avranno accesso al fondo, salvo aggravanti sullo stato di disagio personale o familiare (invalidità superiore 66%)”.
Il nuovo FSDA coprirebbe mediamente il 3% delle domande raccolte nell’ultimo bando nel territorio di Cremona di anziani soli e il 6,7% di quelle di famiglie composte da una coppia di anziani.
Michele Ferro
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La Regione ha pronto il provvedimento che affida ai