Fussen celebra la liuteria cremonese Mostra e concerti
La mostra “Cremona, 500 Jahre Metropole des Geigenbaus” (“Cremona, cinque secoli di liuteria), inaugurata sabato, è l’omaggio che Füssen, capitale europea del liuto, dedica alla città di Stradivari, Amati e Guarneri. Nel week end d’apertura l’esposizione è stata visitata da numerosi spettatori.
“La storia comune della liuteria – ha affermato il Borgomastro Paul Jacob durante la cerimonia di apertura – unisce le nostre città e così è nato in brevissimo tempo un vivo sodalizio. L’anno scorso il Museo di Cremona ha ospitato la collezione di liuti di quest’anno possiamo ammirare le massime creazioni della liuteria storica – violini di Andrea Amati, Antonio Stradivari, Giuseppe Guarneri “del Gesù”, Francesco Ruggeri ed Enrico Ceruti – nel Museum der Stadt.
Tuttavia, la tradizione della costruzione di strumenti musicali è altrettanto presente ai giorni nostri e lo sarà in futuro. In questa mostra sono dunque rappresentati gli strumenti premiati nel Concorso Internazionale Triennale “Antonio Stradivari”. Ed in futuro la sinergia tra le due città sarà approfondita in materia di intense ricerche sulla costruzione di strumenti musicali”.
“La collaborazione con Füssen – ha osservato Paolo Bodini, presidente della Fondazione Stradivari – è stata per noi una interessante occasione di conoscenza. Non solo abbiamo incontratouna città ospitale e ricca di storia, ma visitando le sale del Museum der Stadt e la collezione di Strumenti storici abbiamo potuto conoscere una tradizione liutaria importante, le cui riverberazioni riguardano molte scuole italiane, benché non vi siano rapporti diretti con la tradizione cremonese. Ciò ha acceso la nostra curiosità e in futuro la ricerca e lo studio saranno la via maestra che percorreremo insieme”.
Questa sinergia accompagnerà, durante la mostra, anche la raccolta di firme a sostegno del riconoscimento della Tradizione Liutaria Cremonese quale patrimonio immateriale dell’Umanità. Al termine del percorso espositivo, infatti, i visitatori potranno sottoscrivere, firmando cartoline dedicate, il loro consenso alla candidatura.
Ma attraversando le sale è possibile anche entrare a diretto contatto con tutto il sistema cittadino della liuteria: spazi dedicati al Centro di Musicologia Walter Stauffer, all’Istituto di Studi Superiori “Antonio Stradivari”, al Consorzio Liutai “Antonio Stradivari”, al Teatro Ponchielli ea alla rassegna Mondomusica raccontano il concorso d’intenti che quotidianamente vivifica l’arte di costruire preziosi strumenti ad arco.
Grande successo ha premiato infine l’esibizione del Quartetto di Cremona, impegnato, nella Sala dell’Imperatore, in un programma tutto beethoveniano. La perfezione del dialogo instaurato dagli interpreti e lo spolvero formidabile del loro virtuosismo hanno ammaliato il pubblico. Ma al di là dato tecnico, è emersa l’arditezza di una lettura modernissima, capace di esasperare la tensione di queste pagine – forzando talora i contrasti dinamici ed accelerando i tempi veloci – quasi fino a proiettarle fuori dagli orizzonti classici. L’intensa drammaticità degli episodi più ricchi di tensione e la leggera semplicità dei moneti più tecnici e rapidi, coniugati all’emozione di un luogo coerente e consono al programma musicale, hanno reso la ricreazione beethoveniana imperiosa e avvincente.
La mostra resterà aperta fino a domenica 9 settembre. Anche la chiusura sarà accompagnata da note cremonesi: si esibirà infatti la Camerata diretta dal maestro Marco Fracassi.
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