Cronaca

Pasticcio permessi, 6 consiglieri del Pd li restituiscono

Il pasticcio della Giunta Perri sulla vicenda permessi si sta complicando sempre di più. All’Ufficio permessi di Aemcom stanno arrivando telefonate di protesta per l’anticipo delle scadenze di quelli vecchi. Ma quello che sta suscitando maggiori polemiche è la scelta di mantenere tutta una serie di privilegi per assessori e consiglieri comunali e provinciali che, pagando cento euro, potranno parcheggiare ovunque, anche in divieto di sosta, nelle linee blu e persino negli stalli riservati ai residenti. Una mossa che allontana ancora di più il palazzo dalla gente. Il consigliere comunale Giancarlo Schifano (Italia dei Valori) – come avevamo preannunciato – alle 14,30 ha riconsegnato il suo permesso. Altri sei consiglieri comunali del Pd, in segno di protesta per come è stata gestita la vicenda permessi, hanno annunciato analogo provvedimento. Tra questi anche l’ex sindaco Giancarlo Corada, e gli ex assessori Berneri e Caterina Ruggeri, la capogruppo Maura Ruggeri. Gli altri sono Alessia Manfredini e Alessandro Corradi.  Agli assessori della Giunta Perri è stata intanto consegnata la lettera che Claudio Pugnoli, presidente Ascom a nome dei propri associati, ha inviato alla Giunta stigmatizzando le scelte dell’Amministrazione Perri. “Da diversi giorni giungono, molteplici, le lamentele di associati e di semplici cittadini che portano alla nostra attenzione l’inattesa ed, allo stato, inspiegabile decisione, recentemente assunta dal Comune di Cremona, di rendere onerosa l’autorizzazione dei permessi di accesso alle zone interdette al normale traffico veicolare a motore. – afferma, tra l’altro, l’Ascom nella lettera del suo presidente inviata alla Giunta -, Non si vuole innescare né accentuare alcuna (peraltro a nostro parere legittima) polemica sulla decisione predetta che, tuttavia, giunge in un momento storico di estrema crisi per il commercio, in particolare per quello cremonese che, negli ultimi anni, ha sofferto a causa di scelte amministrative miopi ed avventate che si sono rivelate ingiustamente punitive ed afflittive (innumerevoli centri commerciali, cantieri interminabili, etc.). Quest’ultima, anziché, indirizzarsi su di un percorso di sostegno ed aiuto al commercio cittadino pare rivelare, se non una volontà vessatoria, quantomeno, un mortificante e grave disinteresse per lo stesso…”. Ed ancora si aggiunge:  “ Il “traguardo”, cui si mira, di “aumentare l’utilizzo di autorimesse domestiche”, suona, quasi, come una provocazione: quale agente di commercio, incaricato allo scarico di preziosi, installatore, manutentore, fotoreporter, medico di base dispone, infatti, di autonoma autorimessa domestica disponibile al bisogno, a seconda della chiamata del momento o del programmato percorso di affari? L’intento di “incentivare l’utilizzo dei mezzi alternativi ai veicoli a motore” pare essere impresa di difficile realizzazione per l’agente di commercio che deve muoversi con un voluminoso campionario, per l’incaricato allo scarico di preziosi (un portavalori che si sposta in velocipede si traduce in un ideale bersaglio per qualsiasi bandito), per l’installatore che deve trasportare ed allestire una pesante apparecchiatura, per il fotoreporter chiamato a “fissare con la propria macchina un significativo, ma momentaneo, avvenimento di cronaca, per il medico di base che deve completare un lungo percorso di visite ai propri assistiti”. L’Ascom dice ancora “ che nessun serio tentativo di realizzare un’organica programmazione di aree pedonali attrezzate è mai stata progettata per Cremona; viceversa, si sono susseguiti innumerevoli interventi che, se da una parte miravano ad evitare la violenza della cultura dell’automobile ai cittadini, dall’altra hanno, in modo deteriore, compresso l’attitudine degli stessi all’incontro, alla solidarietà, allo scambio sociale e commerciale, alla creatività sia a livello individuale che a livello collettivo, tutti tasselli, questi che, vicendevolmente, interagiscono con il buon funzionamento della struttura civile di una città e del suo tessuto commerciale, come la storia insegna (o dovrebbe fare). I momenti più fulgidi della storia umana hanno, infatti, vista la partecipazione politica, del dialogo e del commercio negli spazi centrali pedonali dell’agorà e degli spazi attigui, come avveniva nel periodo ellenico che, non a caso, è stato la culla della civiltà occidentale. La partecipazione politica e commerciale va incentivata e non mortificata con iniziative che seppur risultino di bassa incisività, sotto un mero profilo economico, appaiono enormemente significative sotto altri aspetti, quali, ad esempio, quello della tutela, da parte della P.A., di una specifica categoria di consociati. La condotta, seppur involontaria da parte della P.A., atta alla creazione di ostacoli alle attività commerciali (anche, come nel caso in esame, una semplice scelta che viene, però, letta come “segnale” indirizzato a deprimere l’iniziativa e l’impeto commerciale) comporta il concreto rischio di affliggere l’ineludibile (per la città) scambio commerciale e concorre, enormemente, a trasformare Cremona in una città di soli abitanti e non di autentici cittadini.

Nella lettera si evidenzia poi ” come la decisione di rendere oneroso il traffico veicolare, con la delibera del 18.06.2012, non solo non centrerà alcuno degli obbiettivi che l’amministrazione locale si prefiggeva raggiungere, ma si tradurrà unicamente in un acutizzazione della difficoltà di relazioni tra la P.A. ed il settore del commercio, che “legge” tale scelta come ingiusta, immotivata ed indebitamente sanzionatoria”.

Dopo aver acquisito il parere di un legale, l’Ascom stigmatizza poi l’assurda scelta di revocate tutti i permessi sinora rilasciati, prima della loro scadenza. Secondo l’avvocato dell’associazione si tratta di un atto senza giustificazione nè plausibile motivo (se non la necessità di far cassa) e pertanto facilmente contrastabile con un ricorso al Tar.

 

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