Cronaca

Manette a Domenico Zambetti, lunedì l'inaugurazione del Punto Casa e il pranzo nel casalasco "Pagò le cosche per avere voti"

“Non ci stancheremo mai di essere in prima linea per difendere il diritto alla casa”. Con queste parole l’assessore regionale alla casa Domenico Zambetti ha presentato lunedì mattina in SpazioRegione, in via Dante 136, gli interventi regionali a sostegno dell’acquisto delle case per giovani coppie. L’assessore, finito questa mattina in manette, aveva al suo fianco per l’occasione il prefetto Tancredi Bruno di Calrafond e il presidente dell’Aler Mino Jotta. Oggi l’arresto dell’assessore per un reato gravissimo: voto di scambio con la ‘ndrangheta. La giornata cremonese di Zambetti si è conclusa con un pranzo (una ventina di persone presenti) in un ristorante del casalasco (a proposito, chi ha pagato?) prima che partisse per Mantova dove era atteso per analoga inaugurazione.

Altri particolari sul suo arresto e sull’operazione scattata nelle scorse ore emergono: voto di scambio, concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione, sono le accuse a carico del 60enne Zambetti. Diversi gli arrestati. Tra questi anche Ambrogio Crespi, il fratello di quel Luigi ex sondaggista di Berlusconi: si sarebbe attivato, grazie a contatti con la criminalità e in accordo con i clan, per procurare voti nelle periferie milanesi. Anche la giovane Sara Giudice, l’ex Pdl salita alla ribalta per la polemica con Nicole Minetti, avrebbe beneficiato di 400 voti in odore di mafia calabrese. Ma a sua insaputa. Il padre Vincenzo, ex consigliere comunale ed ex presidente della società Metro Engeenering, è indagato per ipotesi di corruzione semplice: è infatti con un nome falso che un esponente della ‘ndrangheta si sarebbe presentato a lui per ‘investire’ sulla figlia a nome di semplici imprenditori calabresi. Nessun denaro in cambio: solo una generica promessa di appalti in Calabria grazie alla Metro Engineering.

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