Aria ancora inquinata, Pd contro Comune: 'Prenda provvedimenti'

Non si ferma l’ondata di “mal’aria” su Cremona. Anche questa mattina (riferimento alle 24 ore precedenti) le centraline hanno fatto registrare livelli di inquinamento oltre il limite consentito (fissato a 50 microgrammi per metro cubo): concentrazione media di polveri pm10 a 67 microgrammi (66 quelli rilevati dalla strumentazione di piazza Cadorna, 70 in via Fatebenefratelli, 60 in via Gerre Borghi e 72 a Spinadesco). Con tali dati arriviamo a contare dieci giorni su undici, in questo inizio di 2013, con valori medi oltre la soglia massima (giorni arrivati, bisogna sottolinearlo, dopo un 31 dicembre da dimenticare: 65 microgrammi). Il 4 gennaio, inoltre, eravamo a 49: sotto (anche se di poco) ma due delle quattro centraline erano comunque a al di sopra (51 in piazza Cadorna, 52 a Spinadesco, 50 in via Fatebenefratelli e 42 in via Gerre Borghi).
I BLOCCHI AL TRAFFICO SOSPESI
E L’APPELLO DEL SINDACO AI CITTADINI
In attesa che la Regione arrivi ad approvare il nuovo Piano per l’aria, sono sospesi i blocchi al traffico automatici previsti dai protocolli dopo un certo numero di giorni “inquinati” consecutivi. E all’orizzonte, se l’aria non migliorerà, c’è (forse, sono in corso valutazioni) solamente una riorganizzazione della viabilità in centro come nel periodo natalizio. Il sindaco e l’assessore all’Ambiente Bordi hanno comunque fatto appello alla cittadinanza per cercare di contenere lo smog con alcuni comportamenti (leggi l’articolo).
PD CONTRO L’AMMINISTRAZIONE PERRI:
“ASPETTA GLI INTERVENTI DELLA REGIONE
SENZA FARE NULLA DI CONCRETO”
Il Pd ora si scaglia contro l’Amministrazione Perri per quanto fatto (o non fatto) in questa situazione. Chiede e attacca il capogruppo in Consiglio Maura Ruggeri attraverso una nota: “L’anno scorso, a fronte di una situazione di emergenza dovuta ai continui sforamenti del limite consentito della concentrazione di veleni nell’aria, il Comune di Cremona con altri comuni del circondario cremonese definirono un sofferto protocollo per far fronte alla situazione. Perché ora quel protocollo non viene più applicato? Si ritiene che non sia minimamente efficace? Ma allora perché non lo si rivede?”.
“Certamente – aggiunge – sarebbero urgenti e necessarie misure regionali che possano incidere su un’area vasta, ma in attesa che la Regione applichi le misure individuate nel PRIA (Piano regionale degli interventi per la qualità dell’aria) non si fa nulla? È logico che l’ammnistrazione comunale si accontenti di blande raccomandazioni ai cittadini mentre la salute di tutti è messa ogni giorno a forte rischio?”.
“MEGLIO INTERVENTI PARZIALI
CHE RESTARE CON LE MANI IN MANO.
E SERVE LAVORO EDUCATIVO CON INIZIATIVE”
“Misure anche parziali sono preferibili alla completa inerzia ed alla rassegnazione – conclude – senza dimenticare che se i cittadini non rispondono alle raccomandazioni dell’Ammnistrazione, forse occorre un lavoro educativo più importante e diffuso, anche attraverso eventi ed iniziative concrete che riguardano gli stili di vita, che li rendano maggiormente consapevoli del rischio che corrono”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA