Cronaca

Cene e pranzi inguaiano i consiglieri Gaffuri a pranzo a Cremona, Rossoni al Violino, Alloni a Bologna Pizzetti: nemmeno un centesimo

Una tagliata di aragosta e decine di pranzi a base di sushi al ristorante della Rinascente: questo rientra tra le richieste di rimborsi della bergamasca Elisabetta Fatuzzo, capogruppo e unica esponente del Partito dei Pensionati in Regione Lombardia, in corsa col Pdl in questa tornata, ora indagata con altri novanta circa esponenti della maggioranza e dell’opposizione al Pirellone.
Pare sia davvero il ristorante, il tallone d’Achille dei consiglieri regionali sottoposti ad indagine in quest’ultima tornata di avvisi. Lo è anche per il capogruppo Udc Gianmarco Quadrini “pescato” alla trattoria del Pantheon di Roma, poi a pranzo sul lago d’Iseo e in un bed and breakfast a Montepulciano. Lo è per il cremasco Agostino Alloni che, in trasferta a Bologna per impegni istituzionali, si è visto arrivare una contestazione per 60 euro anticipati e rimborsati per un pranzo a Bologna (pare piuttosto parco: 20 euro per il pasto e 42 per il biglietto del treno) con Vittorio Prodi della commissione parlamentare sulla bonifica dei siti inquinati per parlare di Tamoil. A Cremona, sempre al ristorante, è caduto anche il capogruppo uscente del Pd Luca Gaffuri che il 29 aprile dello scorso anno in un ristorante cittadino ha speso, e si è fatto rimborsare, 312,50 euro per una cena con 19 persone: colleghi dello gruppo consiliare, collaboratori ed esponenti dell’economia locale, incontrati per un convegno sul Po. Il pagamento è avvenuto con carta di credito a cui aveva diritto come capogruppo. Galeotto fu il ristorante anche per Gianni Rossoni. Nella prima tranche d’inchiesta per peculato per le spese pazze dei gruppi consiliari in Regione Lombardia, a Rossoni, 21 anni al Pirellone, è stata contestata la spesa per una cena da 45 coperti, e il conseguente conto di 1800 euro del 27 novembre 2009 al ristorante Violino di piazza Duomo a Cremona, rimborsato con le spese del gruppo regionale del Pdl.
Intanto, il parlamentare uscente del Pd Luciano Pizzetti torna sulla vicenda dell’avviso di garanzia recapitatogli dalla Magistratura nell’ambito dell’inchiesta rimborsi: “In riferimento all’informazione di garanzia che ho ricevuto, ribadisco la mia completa estraneità ai fatti immaginati. La stessa informazione di garanzia, a differenza di quelle inviate ad altri, non contiene alcun addebito nei miei confronti, né alcun invito a comparire davanti al magistrato. Del resto non poteva essere diversamente visto che io non ho presentato nessuna richiesta di rimborso personale! Non ho chiesto e di conseguenza non ho ricevuto neppure un centesimo. Nutro la più completa fiducia nel rigore della giustizia. Rigore nel punire i colpevoli, rigore nel togliere rapidamente dall’inchiesta chi colpe non ha. Proprio perché ho fiducia nella giustizia confido nella rapida archiviazione, visto che per quanto mi riguarda il fatto semplicemente non sussiste”.

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