Bordi contro Malvezzi, spaccatura in Giunta su Cremona City Hub
Divisione in Giunta sul progetto del Cremona City Hub, emersa durante la seduta della commissione consigliare urbanistica riunitasi martedi pomeriggio e protrattasi fino alle 20. L’assessore all’Ambiente Francesco Bordi si è smarcato dal piano di intervento voluto dal collega e vicesindaco Carlo Malvezzi, dichiarando di “avere un’altra idea di città” e giudicando comunque positivo il fatto che in Giunta si possano avere posizioni diverse. A fare da pretesto all’emergere delle divisioni interne alla giunta Perri, è la questione del parcheggio interrato che potrebbe sorgere nella parte più vicina a porta Venezia del foro Boario. Una questione definita da Malvezzi “un pagliuzza nel complesso dell’intervento del Cremona City Hub”, inteso come progettualità per il recupero di un’area da tempo dismessa, occasione di rilancio dell’edilizia in un momento drammatico per le imprese, miglioramento dell’impatto visivo di una delle principali porte d’ingresso alla città. Il parcheggio tuttavia è stato al centro degli interventi, con Malvezzi particolarmente accalorato nel difendere un lavoro portato avanti in due anni di lavoro all’Urbanistica. “Si sta a parlare di questo come se fosse l’unico parcheggio della zona. In realtà questo sarà il più vicino alla sede dei Vigili, potrà essere a uno o due piani interrati, per 200 posti, più altri 100 a raso. Poco più distante, anche a servizio dello stadio, ci sarà l’altro parcheggio, da 600 – 700 posti. Infine proprio in questi giorni si sta arrivando alla definizione della convenzione per l’utilizzo dei 150 posti del parcheggio sotterraneo dell’area Lucchini”.
Diversi i numeri citati nel breve intervento finale da Bordi, contrario comunque all’intervento che va a snaturare l’area tradizionalmente adibita a parcheggio, in parte alberato, di Foro Boario. Una contraddizione interna alla Giunta che potrebbe prefigurare diversi scenari pre elettorali. Presenti nella saletta delle Commissioni, anche alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle e del mondo ambientalista, questi ultimi da sempre critici verso il piano di recupero dell’area, soprattutto per l’alto indice di edificabilità che lo distingue. Forti critiche in questo senso sono state espresse da Ferdinando Quinzani (Cremona per la Libertà), Daniele Soregaroli, Mauro Fanti (Pd) e Antonio Schifano (IdV). Fanti ha parlato di “discussione puramente accademica in questa fase, ferma restando la neccessità di riqualificare quell’area e risolvere il problema della blindatura delle strade in occasione delle partite”. Malvezzi ha difeso l’iniziativa del Comune anche dall’accusa di un eccesso di volumetria: “Abbiamo voluto che la progettazione non fosse avulsa dal contesto cittadino in cui andava ad inserirsi. In quella zona – via Mantova, via Ghisleri, la tipologia degli edifici è a corte o a cortina. Abbiamo voluto che l’intervento si inserisse nel contesto con una morfologia armonica e coerente. Da questo deriva il peso insediativo delle costruzioni”. E naturalmente c’è anche il discorso economico: solo costruendo “intensivamente” il privato può realizzare quel ritorno economico che gli consente di realizzare l’intervento. Semmai si arriverà a quel punto.
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