L'Udc contesta Perri: 'Ignorate tutte le nostre proposte'
Il comitato cittadino UDC prende le distanze, come più volte fatto in passato, dall’operato del sindaco Perri. Nella riunione del 13 maggio scorso ha contestato la scelta di non invitare l’Udc all’incontro di maggioranza ‘al quale erano invitati – si legge in un comunicato – tanto amministratori comunali quanto responsabili di partito, avente ad oggetto la ridefinizione degli assetti di giunta e la sostituzione del vicesindaco/assessore all’urbanistica.
Il comitato, in ottemperanza a precisi impegni di maggioranza circa la spending review e la riduzione dei costi dell’amministrazione pubblica, non condivide la scelta effettuata di nominare un nuovo assessore (rilevando peraltro che, nello specifico, la scelta effettuata appare politicamente inopportuna e criticabile) avendo Udc già proposto di redistribuire le deleghe riducendo il numero dei componenti della giunta comunale.
‘Per quanto attiene alla situazione politica locale – si legge ancora – si evidenzia che delle molte proposte avanzate dall’Udc non si riscontrano apprezzabili “passi avanti” nell’iter amministrativo, deducendo che la linea politica di tutela delle fasce più deboli, nonché la richiesta di riduzione dei costi nella gestione delle aziende pubbliche, e la tutela dell’interesse pubblico nella gestione delle stesse non siano più ritenute una priorità’. Non è stata considerata la proposta dell’Udc di adottare il “quoziente familiare” nella definizione del prezzo dei servizi comunali, riconoscendo in modo tangibile il ruolo della famiglia (era stata una delle richieste del compianto Angelo Zanibelli in Consiglio), e ‘non paiono essere stati fatti passi avanti circa la riduzione della “filiera” delle aziende pubbliche. Il progetto di riforma del welfare locale, ampiamente auspicato da tutta la maggioranza e formalizzato nel programma elettorale, giace “lettera morta”.
‘Ci pare che sia invece forte l’attenzione verso la realizzazione di nuovi insediamenti di media e grande distribuzione commerciale alle porte della città, insediamenti che rischiano di mettere la parola “fine” sulla vocazione commerciale del centro della città.
Infine, la riproposizione del progetto della “strada sud”, così come oggi proposta, rischia di far apparire l’attuale amministrazione “sorda” di fronte alle migliaia di voci (firme) raccolte in dissenso ad un progetto la cui utilità appare dubbia e la cui unica certezza sarebbe quella di andare a distruggere una pregevole area verde (parco del Morbasco) a ridosso della città oltre che di richiedere ingenti risorse economiche per la sua realizzazione.
Per tutti questi motivi riteniamo che, passato il tempo delle sterili contrapposizioni, si arrivato il momento di mettere insieme tutte intelligenze vive e le disponibilità volontaristiche al servizio della collettività, per addivenire ad una nuova fase politica nella quale sia forte e chiaro l’obiettivo di puntare alla crescita economica, al sostegno delle più vere vocazioni del nostro territorio per fare in modo che Cremona possa riprendere, nel sud della Lombardia un ruolo centrale.
Riteniamo che sia quanto mai necessario, oggi, aprire un ampio dibattito politico che abbia al centro lo sviluppo economico sociale della nostra città.
Per questo progetto riteniamo di doverci spendere in questo anno che manca alle prossime elezioni amministrative’.