Palazzo Stanga, altri soldi in manutenzioni Piano nobile ancora inutilizzato
Altri lavori a palazzo Stanga Trecco, il prestigioso edificio di via Palestro di proprietà della Provincia, ristrutturato nel corso degli anni con il contributo di Fondazione Cariplo. Dopo il recupero delle sale al piano nobile, completato durante le amministrazioni Corada e Torchio, sono stati avviati altri interventi per il recupero del cosiddetto appartamento del preside e dei sottotetti. Adesso l’amministrazione Salini ha stanziato ulteriori fondi per completare i lavori. 175mila euro, finalizzati alla manutenzione straordinaria della parte adibita a scuola al piano terra, occupati dall’istituto professionale agrario Stanga. Serviranno per migliorare l’isolamento termico, il decoro e il comfort, oltre al rifacimento di impianto termico e di illuminazione. Inoltre saranno migliorati gli spazi dedicati alla didattica. Contestualmente verranno portati avanti altri lavori nell’appartamento del preside, di minore entità.
Il palazzo, che ospiterà a breve gli uffici della Fondazione Comunitaria, resta comunque sottoutilizzato, se si pensa al suo valore storico, architettonico e artistico. Le origini risalgono alla fine del Quattrocento, anche se di quella fase oggi rimane ben poco e l’aspetto è sette-ottocentesco. L’uso scolastico è un obbligo disposto dal lascito testamentario originario del marchese Ferdinando Stanga, ma il piano nobile potrebbe avere un forte richiamo turistico per la presenza di sale riccamente decorate a specchi e stucchi, in parte ancora arredate compresa la cosiddetta stanza nuziale (o napoleonica).
I restauri stanno andando avanti a fasi alterne ormai dal 1995, si dice che qui sarà la sede del Distretto Culturale, ma di fatto non risultano iniziative per l’utilizzo della parte storica dell’edificio, che potrebbe ospitare mostre o eventi culturali. A palazzo Stanga erano conservati fino a pochi anni fa l’archivio scolastico dell’Istituto Agrario (ripulito e catalogato dai collaboratori dell’Archivio di Stato ed ora trasferito nello stesso Archivio di via Antica Porta Tintoria) oltre ad archivio e biblioteca dell’Ispettorato dell’Agricoltura, ufficio statale soppresso negli anni Settanta, i cui materiali vennero trasferiti alla Regione, che a sua volta li aveva riconsegnati alla Provincia, insieme alle deleghe sull’agricoltura. Attorno a questi documenti è sorto un piccolo giallo, perchè mentre la biblioteca dell’Ispettorato (comprendente la raccolta della rivista La Sentinella Agricola) è stata trasferita presso la sede provinciale dell’agricoltura in via Dante, nulla si sa di dove siano finiti i documenti dell’archivio.
@RIPRODUZIONE RISERVATA