Bilancio in commissione senza confronto "Aumentare le tariffe è una scelta politica"
Bilancio 2013 in commissione senza confronto. Nella seduta, solo una presentazione dell’assessore al Bilancio Roberto Nolli. Nessuna discussione. Erano presenti anche i rappresentanti sindacali. “Il bilancio è ragioneria – ha introdotto il vicesindaco – Le scelte sono politiche. Aumentare le tariffe è una scelta politica. Chi usufruisce del servizio è giusto che paghi. Si tratta di stabilire chi paga di meno e chi paga di più. La parola gratis, nelle condizioni in cui siamo, non esiste”.
E’ scatenato Roberto Nolli davanti ai consiglieri, intervenuti solo per domande e chiarimenti tecnici, non per l’espressione di parere. Questo, infatti, il calendario del bilancio: il 24 giugno in consiglio comunale ogni assessore illustrerà le misure del settore di sua competenza senza spazi di discussione in aula, il 27 giugno altra commissione con la possibilità di confronto, 8 luglio interventi dei consiglieri in sede di consiglio e risposte dei vari assessori.
In commissione Nolli ha ripercorso i punti salienti del bilancio. Le aliquote Imu con agevolazioni per un milione e 800 mila euro e aumento della tassa per istituti di credito e assicurazioni e l’addizionale Irpef che vale un milione e 600 mila euro sul 2014. “Con l’Imu della prima casa sospesa – ha spiegato Nolli – la spesa stimata per un cremonese con reddito medio di 23mila euro è di 350 euro, per l’Irpef 34 euro nel 2014”.
Sugli asili e sulle mense, ribadito l’aumento delle tariffe. “720 ore, ovvero 4 mesi, a 120 euro. E’ questa la stangata tanto sbandierata dalle opposizioni e dai sindacati? E le mense? Costeranno da 14 euro ai 28 euro al mese. E’ la corte dei conti che ci chiede di aumentare i servizi a domanda individuale che nel 2013 passeranno da una copertura del 35,31% del 2012 ad una del 36,95% nel 2013. Il bilancio è ragioneria. La fantasia porta in galera”.
Tutte le voci di spesa sono in diminuzione a parte il sociale. Oltre un milione le spese nuove obbligatorie dovute a particolarità come il Museo del Violino, oneri Iva non più detraibili, passaggio da Ici a Imu, sgombero neve, aumento del 14% delle bollette, segnaletica stradale.
Una parola anche sulle alienazioni e sulle opere pubbliche. “Inserire nel piano delle alienazioni determinati immobili, come il palazzo Grasselli – ha detto Nolli – non vuol dire vendere, ma non rinunciare alla possibilità di vendere. Abbiamo alienazioni per 23 milioni, ma il calcolo del bisogno effettivo per il pareggio di bilancio è di 5 milioni. Stiamo valutando se entrare nel fondo provinciale o meno, ma questa è una decisione che dovrà prendere il consiglio”. E sulle opere pubbliche: “I 100 mila euro per via Dante non significa rinunciare a via Dante. I sovrappassi e sottopassi erano la priorità: avevamo 10 milioni di finanziamenti a fronte di una spesa per la collettività di 3 milioni”.
Votate in commissione le date di pagamento della Tares: 31 luglio e 30 settembre la rata in base alla vecchia Tarsu, 2 dicembre il conguaglio in base alla tariffa Tares. Confermata la riduzione delle consulenze con l’ottimizzazione dei dirigenti, la revisione delle esternalizzazioni, la possibilità di utilizzare personale interno come guardie giurate.
Un pressione fiscale che aumenta di 2-3 milioni di euro. “I comuni sono in bolletta, come lo stato – ha concluso Nolli – O aumentiamo le tasse o tagliamo i servizi”.
Insoddisfatti le opposizioni e i sindacati che attendono con particolare ansia il momento per intervenire.
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