Rinnovo temporaneo per il Kavarna? Mercoledì assemblea con il quartiere

Il rinnovo della concessione al Centro Sociale Kavarna (“Gruppo Janggos”) degli spazi al Cascinetto (in scadenza il 3 luglio) è stato discusso nel pomeriggio di venerdì, a partire dalle 17,30, in Commissione Rapporti con le periferie. Presenti alcuni ragazzi del gruppo di via Maffi. E forze dell’ordine hanno controllato che tutto si svolgesse in tranquillità (così è effettivamente stato). Nessuna decisione è stata presa (non era questo l’obiettivo della commissione). Per circa due ore si è parlato della questione, dalla segnalazione del comitato di quartiere che nei giorni scorsi ha parlato di feste fino a tarda notte nei weekend con 200-300 persone alla condizione dei locali, fino ai possibili scenari futuri. Ma toccherà alla Giunta decidere se rinnovare o meno. Se procedere con un trasferimento. O se magari arrivare ad un rinnovo temporaneo (possibilità più volte tirata in ballo nel corso della riunione) per arrivare poi a una soluzione definitiva. Intanto, mercoledì un’assemblea pubblica con il quartiere permetterà di affrontare nuovamente l’argomento, prima che l’Amministrazione faccia la sua scelta.
Diversi i punti sottolineati da Ferdinando Quinzani (Cremona per la Libertà) nel corso del suo articolato intervento. Fra questi: “Non bisogna mischiare la questione rinnovo dell’affitto con vicende di piazza (l’assessore alle Periferie Claudio De Micheli ne ha fatto menzione nella sua introduzione in commissione, ndr)”, non risulta nessuna denuncia o intervento specifico dei vigili a conferma della descrizione “un po’ apocalittica della situazione dell’area”. Caterina Ruggeri (Pd): “Servono indagini per confermare le lamentele legate ai rave party e ai trecento partecipanti, cosa che non mi risulta. I problemi comunque vanno gestiti. Io con i ragazzi ho dialogato in passato. Si possono trovare soluzioni. Trasferimento? Sarebbe solo uno spostamento dei problemi”.
Elena Guerreschi (Pd): “Perplessa su questa discussione. Di cosa parliamo? Di un contratto d’affitto? Verifichiamo gli estremi e se le condizioni sono rispettate il contratto va rinnovato. Rave con trecento persone? Se davvero fosse così penso che i quotidiani non perderebbero occasione per scrivere al riguardo. E se è vero dov’era l’Amministrazione? Non voglio mettere in discussione l’onestà del presidente del comitato di quartiere, ci sarà stato qualche problema. Ma prima di discutere sarebbe stato necessario verificare le notizie e avere qui oggi rappresentanti delle forze dell’ordine, come il comandante dei vigili. Non possiamo esprimere opinioni senza certezze. Ho bisogno di fatti. Dateci relazioni. Quante e quali sono le segnalazioni? Scritte sui muri? Avrei potuto farle io. Servono prove. Non voglio fare il difensore d’ufficio, ma vorrei vedere cose concrete”. Sulla stessa linea anche Roberto Poli (Pd): “Le responsabilità sono personali (sulle vicende di piazza, ndr). E il gruppo, lo riconosceva pure il presidente del comitato di quartiere, su certi punti è di aiuto alla città, come per esempio sulle tematiche dell’ecologia”. Giancarlo Schifano (Idv): “Non si risolvono i problemi non rinnovando la convenzione”.
Gabriele Romani, consigliere del Pdl, delegato a trattare con enti che occupano locali del Comune, ha spiegato: “Sono stati verificati altri locali per soluzioni alternative. Secondo me non sono adatti perché ci vuole molta manutenzione iniziale. Quanto ai rave, anche io mi sono stupito, ma è stato segnalato e quindi ne discutiamo. Dopo questa commissione andremo avanti. Il contratto ha comunque dei vincoli: lo stabile deve essere riconsegnato nelle condizioni in cui era stato affidato ad esempio. Oggi non è così. Ho verificato. Comunque la convenzione può essere rinnovata non per sei anni, magari anche solo per sei mesi”. Roberto Panvini (Pdl), presidente della commissione: “A norma di contratto gli uffici potevano già non rinnovare l’affitto. Si cita la quiete pubblica. Non è un contratto fra privati. Un indirizzo per una soluzione potrebbe essere ad esempio fissare regole per feste e orari. Qui non facciamo un esercizio di forza. Non ha comunque senso chiudere e non dare spazi ai ragazzi”. Quinzani: “Se ci sono state inadempienze, perché non si è intervenuti prima? Mi sembra strano parlarne ora. E comunque i cittadini qui sono rappresentati da noi, non dai comitati di quartiere. Sembra che si stiano scaricando le responsabilità sul presidente del comitato di quartiere che ha segnalato i problemi. Le segnalazioni vanno verificate. Concludendo, lei assessore ha fatto un errore, ha citato le contestazioni del 25 aprile e sembra che lo spazio venga tolto perché il sindaco è stato contestato” (De Micheli ha risposto scuotendo la testa). L’assessore ha poi preso di nuovo la parola, delineando la possibilità di un bando per la manifestazione di interesse “aperto a tutte le associazioni”, menzionando l’assemblea pubblica di mercoledì prossimo e concludendo: “In base a quanto uscito oggi e in base a quello che uscirà mercoledì la Giunta deciderà il da farsi” . Hanno parlato anche due esponenti del Kavarna, una ragazza, che ha accusato l’assessore di avere preconcetti e di non conoscere la realtà di cui si sta occupando, e un giovane, che ha invece evidenziato le iniziative utili per il territorio portate avanti dal gruppo. Il ragazzo ha inoltre parlato di “battaglia ideologica” della Giunta e ha aggiunto: “Rave ogni settimana? Non ce li possiamo permettere. Viviamo in un mezzo ad altri cittadini. Abbiamo trovato un accordo con il quartiere per un evento ogni mese e mezzo”. Fra una decina di giorni scadrà il contratto. Mercoledì se ne riparlerà nell’assemblea pubblica. Poi la Giunta, come detto, dovrà esprimersi.
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