Tamoil, 5 Stelle interrogano Ministero: 'Perché richiesta parte civile in ritardo?'
Il caso Tamoil arriva in Parlamento. Il deputato cremasco del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli ha depositato un’interrogazione a risposta scritta al Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare e al Ministero dello Sviluppo Economico. Dopo l’interrogazione a novembre del gruppo dei Radicali alla Camera (leggi l’articolo), ora sono i grillini a riportare l’attenzione dei parlamentari sul caso della raffineria cremonese. L’interrogazione di Toninelli ripercorre i casi giudiziari e gli eventi ambientali che hanno segnato gli ultimi anni della turbolenta relazione tra la Città e la raffineria, soffermandosi sul perché il Ministro dell’Ambiente abbia tardato la consegna della richiesta per costituirsi parte civile al processo e chiedendo se il Ministero condivide, ad oggi, il patto sottoscritto tra le varie parti (ministero, sindacati, raffineria, provincia e comune) “Ipotesi di Verbale di Accordo” stipulato il 1 aprile 2011.
“La vicenda della raffineria Tamoil a Cremona attraversa una fase di particolare criticità – si legge nel documento – nel momento in cui l’«Ipotesi di Verbale di Accordo», sottoscritto in data 1 aprile 2011 presso il Ministero dello sviluppo economico tra società Tamoil Raffinazione spa, istituzioni locali e organizzazioni sindacali, mette in mobilità gran parte del personale, a seguito della cessazione delle attività di raffinazione, incidendo sulla continuità della linea delle responsabilità riguardanti la sicurezza delle persone, degli impianti e dell’ambiente; questa situazione sussegue un tribolato rapporto con la città in atto da anni con incidenti all’interno ed all’esterno degli impianti, indagini giudiziarie per gravi episodi di inquinamento ambientale, indagini sanitarie avviate e non concluse, tiene in allarme la popolazione che chiede rigore nella applicazione delle procedure di sicurezza e prevenzione ed informazione sistematica e puntuale da parte degli enti preposti sia in generale che per quanto riguarda l’accordo di cui sopra; nell’accordo medesimo sono inoltre previsti importanti impegni, anche di ordine istituzionale, finalizzati alla bonifica delle aree interne ed esterne all’impianto, a garantire prospettive occupazionali per l’insieme dei lavoratori e nuove iniziative produttive a favore del territorio”.
Due gli elementi presi in considerazione da Toninelli: “in riferimento agli impegni di bonifica, nell’accordo succitato la Tamoil precisa che “quanto sopra espresso non costituisce ammissione di responsabilità”, “in apertura dell’udienza tenutasi il 19 novembre 2012 il giudice Guido Salvini ha reso noto di aver ricevuto in data 31 ottobre la richiesta del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per l’acquisizione dei verbali delle udienze preliminari al fine di costituirsi parte civile in processo. Tale richiesta è risultata tardiva in quanto il 27 ottobre il giudice Salvini ha ammesso gli imputati al rito abbreviato”.
Ecco le richieste del Movimento 5 Stelle: “Chiediamo – si legge nel documento – se il Ministero, in quanto firmatario, ritenga corretta la scrittura nel documento di cui in premessa che recita “Tamoil precisa che quanto sopra espresso non costituisce ammissione di responsabilità…” alla luce dei fatti e responsabilità, riportati anche agli onori della cronaca, della raffineria di petrolio e quali siano le ragioni del ritardo che non ha permesso al Ministero di costituirsi parte civile e, quindi, dare maggiore risalto e incisività al processo“.
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