Nolli: "C'è chi vuole rinnovare solo a parole, macchina comunale migliorabile da subito"
Per cambiare la macchina organizzativa del comune ci vuole “una volontà politica, non è sufficiente che lo voglia Nolli o la sola maggioranza, occorre la compattezza dell’intero consiglio comunale”. Il vicesindaco Roberto Nolli torna sull’assoluta necessità di svecchiare l’impianto organizzativo del comune, al fine di recuperarne l’efficienza e critica l’immobilismo da cui si sente circondato. “A parole tutti sono d’accordo che bisogna cambiare marcia, che i tempi sono cambiati rispetto a vent’anni fa. Poi però, quando è il momento di partire, si dice che non siamo più in tempo. Allora è come nel Gattopardo, si vuole che tutto cambi perchè nulla cambi”.
Nolli rassicura: “Non ho nessuna ambizione né di fare il sindaco, né il vicesindaco in futuro. Mi pare di dire cose di cui in tanti reclamano la necessità, senza poi avere il coraggio politico di metterle in atto”. Il tema è quello del nuovo assetto organizzativo del Comune, commissionato dal Comune alla società Pragmata, i cui risultati sono stati illustrati ai consiglieri in commissione vigilanza un paio di settimane fa. Il presidente Pd Giovanni Gagliardi si era detto scettico sul fatto che si riesca a portare a casa qualche risultato in pochi mesi. Un piano non perfettamente calibrato per Cremona, ma con molti spunti giudicati interessanti sia dall’assessore Ceraso che dal direttore generale Placchi. In seguito c’è stata una Giunta sul tema, che si è conclusa senza nulla di fatto. Pare che la maggioranza degli assessori ritenga dannoso e inopportuno procedere ad un taglio di dirigenti e di figure intermedie, a pochi mesi dalle elezioni. Nolli non la pensa così e anzi allarga il discorso del rinnovamento della macchina organizzativa a tutte le aziende pubbliche partecipate dal Comune. “I 730 dipendenti del comune di Cremona possono e devono essere riorganizzati, in modo da accrescere la loro soddisfazione lavorativa e allo stesso tempo migliorare l’efficienza dei servizi, in termini di qualità e di tempi di erogazioni. Molto c’è da fare ad esempio sul fronte dell’utilizzo delle nuove tecnologie nei processi. Ma questo è solo l’inizio perchè se contiamo le aziende partecipate dal comune, arriviamo al doppio di lavoratori interessati. Anche loro devono essere coinvolti nel processo di efficientamento. Ci vorrà del tempo, un intero mandato, ma non è possibile che ogni volta si rimandi la partenza”.
Il rinnovamento della pubblica amministrazione deve coinvolgere tutti, dagli alti livelli dello Stato fino ai Comuni: “Io sono a Cremona e mi occupo del Comune, ma questo svecchiamento andrebbe fatto ovunque e nell’interesse di tutti. Dire che mancano i tempi tecnici per avviare il rinnovamento significa fare auto-conservazione. Se è vero, come tutti dicono a parole, che occorre modernizzarsi, lo si faccia. Non è vero che siamo fuori termine, se dai un input, puoi ottenere qualcosa anche in dieci giorni”.
Quello del vicesindaco è una sorta di appello trasversale ad avviare, anche a fine legislatura, almeno qualcuno dei tasselli di riorganizzazione interna. Ma è allo stesso tempo un invito al centrodestra a guardare oltre gli steccati di partito, come Nolli ha fatto in molte altre occasioni e che replica oggi su twitter, rivolgendosi direttamente al possibile candidato del centrosinistra: “Per Gianluca Galimberti: perche’ i bravi cattolici insistono con il PD? Non e’ la casa giusta. Parliamone. Io ci sto”. Seguito da altri due appelli via facebook: “Gianluca Galimberti, come può un cattolico rimanere nel PD? Vedrà. Non è la casa giusta. Anche se non la conosco personalmente. In tutta Europa i cattolici sono uniti nei partiti moderati avversari dei partiti di tradizione socialcomunista.Solo in Italia non succede”.
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