Cronaca

Restauratore di liuteria classica CrForma lancia nuovo corso triennale

Dopo i falliti tentativi di portare a Cremona il Centro Nazionale per il Restauro e la Conservazione degli Strumenti Musicali, ora la città di Stradivari  ha la possibilità di vedere attivato un corso di restauro dei beni liutari classici e di strumenti a pizzico. Il vecchio progetto, che avrebbe dovuto trovare sede in palazzo Pallavicino Ariguzzi, nel frattempo destinata a sede di Liuteria e Liceo Musicale, era naufragato contro gli scogli degli altissimi costi e della pluralità di soggetti coinvolti; quello di oggi, inquadrato nella cornice della formazione professionale, ha invece concrete possibilità di successo, grazie anche alla presenza del Museo del Violino.

Il corso triennale di tecnico del restauro di strumenti musicali di liuteria classica, a pizzico e archetteria fa parte di uno dei cinque progetti per i quali CrForma ha chiesto il finanziamento a maggio. Se finanziati, partiranno a febbraio 2014. Insieme al corso per tecnico del restauro di strumenti musicali a canne, destinato a Crema, quello per restauratore di beni liutari è un unicum nel panorama nazionale.

L’avvio dei percorsi triennali è subordinato ad un aspetto non da poco, ossia la concessione del finanziamento da parte della Regione, che a sua volta si avvale dei fondi europei. Il bando è stato pubblicato da poco e CrForma dovrà contendersi il budget, più limitato rispetto agli scorsi anni, con tutte le altre realtà regionali. Gli altri tre progetti presentati riguardano la formazione di restauratori di materiali lapidei e derivati e delle superfici decorate; di dipinti su supporto ligneo e tessile e sculture in legno; infine restauratore di libri antichi e materiale d’archivio (cartaceo e pergamenaceo).

La presenza a Cremona del Museo del Violino potrebbe  costituire un contesto positivo per la concessione del corso.  Sono infatti già attivi due laboratori: quello dell’Università di Pavia per lo studio delle caratteristiche strutturali e analisi dei materiali, che effettua analisi diagnostiche su strumenti musicali antichi e moderni oltre ad analisi sui materiali. E il laboratorio di acustica musicale del Politecnico, concepito per studiare l’impatto dei cambiamenti nel processo costruttivo sulle proprietà timbriche e acustiche dello strumento musicale.

Il centro per il restauro e conservazione degli strumenti musicali, con scuola di alta formazione che sarebbe dovuto sorgere a palazzo Pallavicino, era un progetto che coinvolgeva enti locali cremonesi, Regione e Ministero Beni Culturali. Un protocollo d’intesa, che coinvolgeva anche le università, era stato sottoscritto addirittura nel 1999. Poi, nel 2007 sembrava a portata di mano e quello cremonese fu uno dei progetti inseriti nel circuito di raccolta fondi di Maraton’Arte. Si ipotizzava addirittura l’arrivo a Cremona di un primo blocco di strumenti antichi da restaurare provenienti dalla collezione del museo Correr di Venezia. Tra di essi, sette violini tra cui uno Stradivari, un Nicola Amati e uno del veneziano Giorgio Serafin.

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