Ritorno delle case Aler al Comune, deciderà la prossima amministrazione
Alloggi popolari in gestione all’Aler. La Giunta verso una proroga biennale della convenzione in vigore contenente, però, la possibilità di riportare case e autorimesse alla gestione diretta del Comune. La notizia è stata data dall’assessore ai Servizi Sociali Luigi Amore che, in consiglio comunale, ha risposto ad un’interrogazione del Partito Democratico. “Questa è la linea che ho proposto alla Giunta, anche in vista delle elezioni comunali – ha spiegato Amore – Rinnovare l’accordo attuale con Aler, dando la possibilità alla prossima amministrazione di comunicare all’azienda, nel primo semestre 2015, la decisione su un’eventuale gestione diretta”. Gestione diretta caldeggiata più volte dall’assessore al Bilancio Roberto Nolli e invisa, invece, ad altri componenti della Giunta.
791 sono gli alloggi in questione, 437 le autorimesse. Questi i costi totali comunicati dall’assessore, come da rendiconto 2012: per la gestione ci sono voluti 222mila 913 euro, più 161mila 600 euro per la manutenzione e 74mila per spese tecniche (registrazioni contratti e spese condominiali di alloggi sfitti).
“Non si può cambiare alla cieca – ha spiegato l’Assessore – La struttura comunale non ha un ufficio completamente attrezzato per gestire gli alloggi. Dico di più, trovo ingiusto che non ci sia un assessorato specifico relativo alla casa collegato ai settori Patrimonio e Servizi Sociali. Lo lascio come obiettivo ai posteri. Anche perché mi sembra che nella scorsa campagna elettorale nessun partito avesse nel programma il ritorno degli alloggi popolari al Comune”. Insoddisfatta Caterina Ruggeri del Pd: “La Giunta rimanda la questione – ha commentato – Aspettiamo i dettagli della convenzione in commissione, intanto sottolineiamo il fatto che la questione della casa sarà nel programma di governo del Pd. Anche perché giudichiamo l’attuale accordo con Aler negativo, visto lo stato in cui versano alcuni alloggi popolari”.
Proprio martedì 26 novembre il tema delle Aler sarà oggetto di discussione in consiglio regionale. Nel piano di riordino delle sedi provinciali, l’Aler di Cremona è accorpata a Brescia e a Mantova. Il gruppo regionale del Pd ha depositato un emendamento che propone la suddivisione in sei macro Aler, una in più rispetto al testo approvato in Commissione Territorio. “Rispetto alla versione della Giunta – spiegano i due consiglieri regionali del Pd Agostino Alloni e Marco Carra, firmatari del documento – secondo noi sarebbe più sensato dividere Brescia da Cremona e Mantova creando due aziende distinte. In questo modo (Brescia da sola e Cremona con Mantova) si raggiunge una dimensione numericamente analoga, in termini di alloggi, a quella degli altri territori. Oltre al nostro saranno discussi altri emendamenti che modificano l’assetto attualmente previsto. Uno, in particolare, della maggioranza, chiede esattamente ciò che prevede la nostra proposta. In questa situazione, tutt’altro che definita, ci auguriamo che si vada verso la direzione da noi indicata”
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