Cronaca

Quaresima di carità: tre proposte per aiutare il prossimo

“Perché nessuno resti indietro”, è questo lo slogan della “Quaresima di Carità 2014”, la tradizionale iniziativa di solidarietà promossa dalla Caritas diocesana in preparazione alla Pasqua, un tempo che per la Chiesa cremonese è sempre caratterizzato da un gesto di solidarietà a favore di particolari situazioni di disagio presenti sul territorio diocesano.

La proposta di quest’anno si fa triplice: sono differenziati, infatti, gli ambiti verso i quali poter indirizzare la propria generosità. Illustrando le motivazioni alla base di questa consueta iniziativa di carità, il vescovo di Cremona, mons. Dante Lafranconi, ha richiamato il messaggio che Papa Francesco ha scritto proprio per la Quaresima e che guarda a Gesù Cristo che “Si è fatto povero – ricorda il titolo del messaggio del Santo Padre – per arricchirci con la sua povertà” (2 Cor 8,9).

«Che cos’è allora questa povertà con cui Gesù ci libera e ci rende ricchi? – si è domandato il Vescovo parafrasando il messaggio di papa Francesco – È proprio il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada (cfr Lc 10,25ss)». Da qui l’invito alla Chiesa cremonese perché in occasione della Quaresima sappia farsi prossima a chi è nella povertà, evitando che le situazioni possano ulteriormente peggiorare.

Al riguardo mons. Lafranconi ha anche sottolineato la differenza tra la “povertà” e la “miseria”: «La miseria – ha spiegato rileggendo ancora il messaggio del Papa – non coincide con la povertà; la miseria è la povertà senza fiducia, senza solidarietà, senza speranza». Proprio in questo senso allora trova senso lo slogan della “Quaresima di carità 2014”: “Perché nessuno resti indietro”.

«Vogliamo cercare di vivere con solidarietà – ha concluso il Vescovo – facendoci prossimi a quanti vivono le diverse forme di miseria, proprio “Perché nessuno resti indietro”».

“Purtroppo nella nostra epoca, così ricca di tante conquiste e speranze, non mancano poteri e forze che finiscono per produrre una cultura dello scarto; e questa tende a divenire mentalità comune”. È facendo riferimento a quanto pronunciato da Papa Francesco nel discorso del 7 dicembre scorso alla delegazione dell’Istituto Dignitatis Humanae che il direttore di Caritas Cremonese, don Antonio Pezzetti, ha ricordato ancora una volta come proprio la Quaresima, tempo per eccellenza di conversione, sia occasione preziosa per uscire dalla schiavitù del proprio egoismo, per aprirsi alla libertà dell’amore e del dono di sé, superando la chiusura dell’individualismo per una fraternità sempre più ampia e solidale. Da qui l’appello a un ulteriore sforzo, da parte di tutti, perché, attraverso uno stile di vita sobrio e con rinunce volontarie, sia possibile sostenere azioni concrete di aiuto nei confronti delle tante situazioni di fragilità presenti sul territorio, con una prossimità che può aiutare a ritrovare fiducia e speranza anche nella difficile situazione che si sta vivendo.

A tal proposito la “Quaresima di Carità 2014” offre tre opportunità concrete di solidarietà.
Tra i fronti a cui guarda la “Quaresima di carità 2014” c’è quello della condizione femminile più fragile, attraverso il progetto che sta nascendo a Cremona all’interno di “Casa di Nostra Signora”, il palazzo di via Ettore Sacchi donato alla Diocesi dall’Istituto secolare delle Oblate di Nostra Signora del Sacro Cuore. La struttura, di 3mila metri quadrati su tre piani e con giardino interno, da sempre impiegata come luogo di accoglienza e di servizi destinati al mondo femminile, continuerà a essere punto di riferimento per le donne grazie a uno specifico progetto di carattere diocesano.  «Per una donna, sopratutto sola, magari con uno o due bambini, – ha sottolineato don Antonio Pezzetti – il lavoro è condizione preliminare per acquisire una certa autonomia: senza lavoro non c’è reddito e, dunque, nemmeno la possibilità di pagarsi l’affitto. Nell’abitare, poi, c’è l’idea di una comunità di persone che rompa la solitudine, offra solidarietà e, quando occorre, dia anche una mano concreta. Educare è un verbo che riguarda tutti, uomini e donne, per acquisire gli atteggiamenti rispettosi, solidali e partecipi di cui ha bisogno una cultura e un contesto civile capaci di farsi carico dei più fragili».

Il progetto, ancora in fase di stesura, dovrebbe prevedere 7 mini-alloggi per semiautonomia e per ospiti di passaggio; 8 stanze a un letto con bagno; 15 stanze a due letti per un’accoglienza integrata di donne in condizione di disagio e donne che necessitano di una residenza temporanea. La nuova struttura, inoltre, vorrebbe offrire un’opportunità di lavoro per 8 donne con scarse competenze professionali, da avviare, nel limite del possibile, a un’occupazione esterna. Previste, inoltre, iniziative formative e culturali rivolte alla città e al territorio su temi riguardanti la condizione femminile e la responsabilità educativa.

La “Quaresima di Carità 2014” guarda poi al Micro-credito “per dare speranza a chi non ha lavoro” attraverso il progetto “Un’ora di lavoro per chi lavoro non ha”. La proposta è una sorta di grande “contratto di solidarietà” – ha spiegato il responsabile dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e del lavoro, Sante Mussetola –: «Come nelle fabbriche in difficoltà molti posti di lavoro sono stati salvati attraverso tali contratti, così tutti siamo invitati a devolvere un’ora del nostro lavoro, stabilita convenzionalmente in 10 euro, a favore di chi è senza impiego». Le donazioni confluiranno nel fondo dedicato al Micro-credito, a favore di famiglie in difficoltà a causa della perdita di lavoro o della cassa integrazione, o comunque a nuclei che incontrano difficoltà relativamente alle spese di mantenimento dei figli.
La proposta è rivolta non solo ai lavoratori dipendenti, ma anche ai pensionati, i professionisti, le imprese e le istituzioni, oltre che tutti coloro che sono sensibili al problema della disoccupazione.
In questi cinque anni sono stati erogati ben 345mila euro; sino ad ora sono stati restituiti 175mila euro.

Il terzo fronte sul quale si focalizza la “Quaresima di carità 2014” mira a “dare speranza a chi è vittima della crisi”. Questo facendo convergere nuove risorse al Fondo di solidarietà per le famiglie colpite dalla crisi, istituto dal vescovo Dante Laranconi in occasione della “Quaresima di Carità 2009” e che finora ha distribuito quasi 540mila euro.
“Ogni anno – ha precisato l’operatore del Centro d’ascolto di Caritas Cremonese, Alessio Antonioli – le richieste sono sempre più pressanti, segno che la crisi non si arresta: basti pensare che se nel 2012 sono stati erogati 119mila euro a favore di 488 interventi, nel 2013 la cifra spesa è salita a 185.550 euro a fronte di oltre 800 richieste, metà delle quali provenienti da cittadini italiani”. A differenza del micro-credito, questo canale di solidarietà, gestito dalla Caritas Cremonese, è a fondo perduto.

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