Cronaca

Marocchina patteggia 6 mesi ma ora si indaga sul marito

AGGIORNAMENTO – Ha patteggiato sei mesi, pena sospesa, la donna marocchina di 24 anni accusata di sequestro ai danni del marito e di tentata sottrazione di minore, allo scopo di potersi allontanare dall’Italia e di tornare in Marocco. Lo ha deciso il giudice Pierpaolo Beluzzi al termine del rito direttissimo celebrato questa mattina. Ora la 24enne è libera e verrà ospitata in una comunità. Il giudice ha anche disposto la trasmissione degli atti al pm affinchè si indaghi su quanto emerso nel corso del processo: la giovane marocchina ha infatti detto di essere stata picchiata dal marito, che non voleva in alcun modo tornare in patria ed era fermamente deciso ad impedirlo anche a lei.

La giovane mamma, difesa dall’avvocato Stefano Ferrari, ha bloccato nottetempo il marito a letto, legandogli caviglie e polsi alla spalliera, in modo da poter lasciare l’abitazione e raggiungere con l’aiuto di due vicini di casa l’aeroporto di Orio al Serio. Il tutto è accaduto nella notte tra domenica 30 e lunedì 31 marzo a San Bassano. Dopo aver reso inoffensivo l’uomo, un operaio 36enne ben inserito a San Bassano, la donna ha preso con sé la bambina di  due anni e mezzo e si è recata all’appuntamento con i vicini che dovevano portarla all’aeroporto bergamasco. Premurandosi di chiudere a chiave sia la camera da letto che la porta di ingresso. Il piano è saltato per l’allarme fatto scattare dal marito che è riuscito a richiamare l’attenzione dei vicini.

La donna aveva preparato con cura la sua fuga dall’Italia. Nei giorni precedenti aveva acquistato il biglietto aereo e la mattina del 31 marzo si era recata alla banca del paese dove aveva prelevato in contanti la somma di 2.100 euro, praticamente tutto il denaro depositato. Avrebbe dovuto imbarcarsi sul volo delle 11,45.

I carabinieri della stazione di Pizzighettone sono intervenuti nell’abitazione su segnalazione dei vicini che avevano sentito dei gemiti provenire dalla porta chiusa. Con l’ausilio dei vigili del fuoco sono entrati in camera da letto, trovando l’uomo legato con della corda ai polsi e alle caviglie, la bocca con nastro adesivo. Le immediate ricerche della donna con la bambina hanno dato esito positivo e le due sono state rintracciate  nei pressi della farmacia del piccolo centro in attesa di partire. I successivi accertamenti hanno permesso di inquadrare l’evento nel reato di sequestro di persona e la donna è stata arrestata. La minore è stata momentaneamente affidata al padre.

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