Mondiali di bocce, l'Italia di Cantarini sconfitta in finale
L’Italia non è riuscita a fare il poker ai campionati mondiali femminili che si sono conclusi in Cina. Il titolo iridato è andato alle scatenate atlete dell’Argentina. Niente scuse, hanno giocato meglio delle nostre campionesse in carica ed hanno meritato la vittoria . Nelle pampas si brinda. Si spengono le luci sulle corsie del mondiale di raffa di Kaihua, tanti sorrisi ma anche lacrime. E’ finita 2-1 per il team sudamericano di Monica Cergneux. Abbiamo perso le partite individuale e di coppia, vinto la terna. Maria Maiz ha stoppato la capitana cremonese Germana Cantarini per 15-8, il doppio Natalia Limardo e Romina Bolatti ha piegato le nostre Luccarini e Braconi per un soffio (15-14) e il nostro punto della bandiera è arrivato dalla terna che è riuscita ad arginare 15-5, le avversarie Nei quarti di finale era andato tutto bene contro la Turchia. Successo con il tridente Cantarini, Luccarini e Losorbo poi proprio Germana Cantarini ha annullato la loro numero uno, la ventiduenne Demiz Demir, oro ai Giochi Mediterraneo 2013, per 15-1, e infine Luccarini e Braconi in scioltezza hanno regolato Esile Emen e e Cil Bahar. 15-7.Dopo il 3-0 alla Turchia l’Italia si è ritrovata di fronte alla Cina 1. Nonostante il pronostico sfavorevole le italiane hanno compiuto l’impresa con una prestazione eccellente. L’incontro è durato quattro ore. Vinta la partita di terna per 15-13 con Cantarini, Luccarini e Losorbo contro Guo Xiaomin, Zhang Wei e Cen Weifei. Nel secondo turno sono scesi in campo individuale e coppia. Nel doppio Luccarini e Braconi, non ce l’hanno fatta. 15 a 5 per le cinesi. Ma nell’individuala l’altra “ Tigre di Cremona” Cantarini, grande solista della sfida , ha fatto vedere i sorci verdi alla Cen Weifei. Si è presa la rivincita del mondiale di Perugia di cinque anni fa dove anche allora uscì dal campo bastonata per 15-1. Stavolta ha fatto qualche punto in più, cinque. Per la cronaca, le cinesi si sono prese la soddisfazione di battere la Svizzera e consolarsi con la medaglia di bronzo.
Marco Ravara
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