Nuova piena del Po, a Cremona atteso livello attorno a 4,6 metri

AGGIORNAMENTO – Il vertice tenutosi in Prefettura a Cremona domenica mattina alle 10,30 ha confermato le anticipazioni date nella mattinata: il Grande Fiume è destinato a crescere ancora parecchio. A Cremona, secondo le ultime previsioni di domenica sera dell’Agenzia interregionale per il Po, la piena è attesa nella serata di lunedì a un livello attorno ai 4,60 metri sopra lo zero idrometrico (quindi poco prima della soglia di allarme, fissata a 4,80). All’altezza del capoluogo il Po ha superato i 3,15 metri nel primo pomeriggio di domenica.
La piena dopo Cremona toccherà Casalmaggiore, dove la soglia di allarme è fissata a 5,60 metri e dove a causa di una sorta di imbuto naturale questa soglia è già stata superata (nel primo pomeriggio di domenica il livello è arrivato oltre i 5,70 metri). Nel Casalasco, in particolare, il Po potrebbe raggiungere, secondo le previsioni dell’Aipo, il livello del 1994, quando a Casalmaggiore arrivò a quota 7,84 metri, terza piena più importante di sempre.
Aipo nel bollettino di domenica pomeriggio “richiama la necessità di assoluta prudenza nei pressi delle aree prospicienti il fiume e in generale in relazione a strutture o attività che possono essere interessate dalla piena. Si invita ad attenersi scrupolosamente alle indicazioni e prescrizioni delle Autorità locali e di protezione civile, a non ostacolare le eventuali operazioni, a restare informati sull’evolversi della situazione”.
Quella che inizialmente poteva sembrare una semplice voce diventa dunque il primo passaggio per programmare lo stato d’allarme lungo tutta l’asta del Po, con ordinanze e provvedimenti in arrivo. A Cremona, ad esempio, sarà impedito l’accesso alle canottieri e saranno transennati gli argini per impedire accessi pericolosi. Previste, tra le altre cose, la chiusura degli ingressi a Lungopo e via Riglio e la rimozione momentanea delle apparecchiature montate per bonificare il sottosuolo dall’inquinamento.
Stessa situazione a Casalmaggiore: il sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni, che ha partecipato al vertice assieme ai colleghi Alessandro Gozzi di Martignana, Emanuel Sacchini di Torricella del Pizzo, Stefano Belli Franzini di Gussola e Giovanni Del Miglio di Motta Baluffi (solo per restare ai comuni casalaschi), ha già annunciato che l’argine, interdetto come ogni domenica ai mezzi motorizzati, resterà chiuso anche per l’intera giornata di lunedì ed eventualmente anche nei giorni successi finché l’allarme non sarà cessato. Di fatto potranno viaggiare sull’argine soltanto i mezzi autorizzati, ossia quelli della Protezione Civile o dei soccorsi, oltre a quelli di Aipo. Sarà naturalmente chiusa tutta la golena, che verrà certamente allagata nelle prossime ore ai livelli del 1994.
Nel 1994 il ponte stradale e quello ferroviario erano stati chiusi per precauzione: ad oggi questo provvedimento è escluso. Questo perché, ha spiegato Bongiovanni, il ponte stradale di Casalmaggiore è la struttura più sicura sul Po in provincia, grazie ai lavori di risistemazione messi a punti non più di 6-7 anni fa. “E’ chiaro però che se la situazione dovesse peggiorare” ha aggiunto il sindaco casalese “saranno presi provvedimenti. Ma fino alla serata di lunedì il ponte dovrebbe restare aperto”.

A Cremona, domenica, un nuovo sopralluogo sul fiume Po è stato fatto dal sindaco Gianluca Galimberti, degli assessori al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini e alla Città vivibile e Rigenerazione urbana Barbara Manfredini, con il dirigente dei Lavori pubblici e della Protezione civile Marco Pagliarini e il comandante della Polizia Locale Pierluigi Sforza. “Mobilitati fin dall’alba i tecnici del Comune – spiega una nota di Palazzo comunale – e i vigili della Polizia Locale, in stretta sinergia con Prefettura, Aipo e Provincia di Cremona, per mettere in atto tutte le operazioni necessarie per la messa in sicurezza delle situazioni più critiche. Anche nelle prossime ore, massima attenzione da parte dell’Amministrazione e degli enti preposti in vista della nuova piena”.
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