Sindacato polizia Sap dopo notizia del maniaco: 'Inaccettabile carenza di organico della polfer, ora basta'
La situazione critica in cui versa la polizia ferroviaria cremonese a causa delle carenze di organico è al centro di un duro intervento del sindacato di polizia Sap, che ha diffuso una nota dopo la pubblicazione su Cremona Oggi della testimonianza di una ragazza trovatasi davanti ad atti osceni di un uomo sul treno Brescia-Cremona (vedi link in basso). “Purtroppo nello scorso mese di agosto eravamo stati profetici nel denunciare pubblicamente sugli organi di stampa coma la situazione del Posto di polizia ferroviaria di Cremona fosse divenuta ormai ai limiti della tollerabilità”, inizia così la nota del Sap, firmata dal segretario provinciale Gianluca Epicoco. “Nei giorni scorsi – si legge – abbiamo letto di diversi episodi incresciosi avvenuti a bordo di alcuni treni che hanno riguardato anche le nostre tratte ferroviarie e non passa quasi giorno, ormai, che a bordo dei già malandati treni ci siano liti per mancanza dei biglietti, ubriachi, tossicodipendenti in trasferta, rom, borseggiatori, maniaci esibizionisti e tutta quella variegata umanità che spesso frequenta i treni e le stazioni ferroviarie. Avevamo denunciato le carenze di organico con una lettera al Ministero dell’Interno che ci ha risposto dopo qualche tempo con le consuete formule ‘ministeriali’ assicurando che avrebbe preso in considerazione un aumento d’organico e garantendo che la polfer di Cremona non rientra fra gli uffici destinati a chiudere. Da agosto dell’anno scorso tuttavia nulla è cambiato”.
Il Sap attacca sull’inaccettabile carenza di organico della polizia ferroviaria: “Il degrado aumenta in stazione e sui treni e quel manipolo di agenti che ad agosto erano rimasti dai 12 inizialmente previsti a sole sette unità, è adesso sceso ulteriormente e si è attestato al minimo storico di sei operatori, compreso il comandante, che, al netto di ferie, riposi, eventuali malattie non riescono più nemmeno a garantire quasi la presenza in ufficio, figuriamoci a bordo dei treni. Peraltro l’età media elevata del personale non fa presagire miglioramenti della situazione tanto che le uniche fasce orarie in cui è garantita la presenza del personale sono quelle 07/13 e 13/19, dopodiché la stazione ferroviaria di Cremona, che è aperta più o meno fino all’una e chiude poi fino alle quattro del mattino, è priva di ogni tipo di sicurezza se non l’eventuale intervento della pattuglia della squadra volante in caso di richiesta di intervento d’emergenza. Il tutto si va ad incardinare in una situazione di degrado e disservizio, che definire vergognoso è poco, in cui versano le ferrovie e di cui si legge ormai quotidianamente sulla cronaca locale”.
“Non passa giorno, ormai, per cui i colleghi – prosegue la nota del Sap – sono costretti ad intervenire per placare anche gli animi dei pendolari giustamente inferociti per come vengono trattati dalle Ferrovie tanto da trasformare ormai le tratte ferroviarie di competenza cremonese in una sorta di ‘far west’. In questa situazione di inciviltà diffusa si svolge il servizio del personale della polizia ferroviaria, che vivendo in una sorta di perenne degrado si è ormai trasformato in una sorta di servizio di assistenza ai viaggiatori ed è costretto a sopperire alle mancanze delle Ferrovie adoperandosi per le incombenze più varie come quelle di annunciare ai passeggeri i ritardi dei treni, guidarli all’esterno alla ricerca di pullman sostitutivi, placarne le legittime ire quando vengono ‘abbandonati’ in stazione o costretti a viaggiare stipati su carrozze fatiscenti, senza riscaldamento ed altre cose non certo degne di un paese civile. Gli sfortunati sei operatori, con a disposizione una fiammante Fiat Panda, peraltro senza nemmeno avere un garage dove poterla parcheggiare, oltre a soffrire per queste carenze non hanno a disposizione nemmeno locali degni di un Ufficio di polizia, con servizi igienici adeguati e misure di sicurezza efficaci. Sono anni che denunciamo questa situazione e le risposte sono state sempre evasive e si sono trincerate nelle solite carenze di risorse che le Ferrovie hanno accampato per giustificarsi e che spesso fanno comodo anche al nostro Dipartimento”.
Non si può andare avanti così: “Dire che la polizia ferroviaria di Cremona non chiuderà e poi di fatto non fare nulla per permettere agli operatori di svolgere il loro servizio degnamente equivale a farla chiudere. In questi giorni è capitato di frequente che ci fossero in turno soltanto due operatori nella fascia oraria mattutina con una forza disponibile di tre unità. Possiamo andare avanti in questo modo? Vogliamo lasciare i cittadini e gli operatori delle Ferrovie in balia di bulli, maniaci, cittadini stranieri senza biglietto, tossicodipendenti che quotidianamente utilizzano i treni e la stazione? Giustamente i cittadini si ribellano e utilizzano poi gli organi di stampa per far sentire le loro ragioni visto che non si sentono tutelati quando viaggiano. Non crediamo che in un periodo in cui si reclama una maggior sicurezza costringere il personale a lavorare in condizioni precarie sia un’idea apprezzata dalla collettività che continua pagare tasse per non ricevere alcun servizio se non quello che la dignità e l’amor proprio degli operatori della polizia ferroviaria riescono a garantire sopperendo alle inefficienze”.
“Continuiamo ancora una volta – conclude il Sap – a chiedere aiuto alla stampa, alle istituzioni politiche locali e nazionali denunciando, finora inascoltati, tutte le carenze che affliggono la sicurezza nel nostro paese. Siamo sicuri che lasciare le stazioni ed i treni, da sempre mezzi di trasporto per muoversi in incognito e senza dare troppo nell’occhio, senza adeguata sorveglianza sia una buona idea? Forse dovremmo riflettere tutti su questo”.
Michele Ferro
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