Nulla osta Vaticano per beatificazione di don Mazzolari e mons.Cazzani
Si avvicina la beatificazione per tre grandi preti cremonesi che hanno segnato la storia della Chiesa del secolo scorso e non solo sul piano locale. Lo ha reso noto il vescovo Lafranconi al termine dell’assemblea del clero di giovedì 23 aprile in Seminario. «Giovedì santo – ha detto il Vescovo – dalla Congregazione delle Cause dei Santi è arrivato il nulla osta a procedere per le cause di beatificazione di mons. Cazzani e di don Mazzolari». Inoltre il 3 dicembre scorso è stata ufficializzato il nulla osta anche per l’iter riguardante un altro cremonese: padre Silvio Pasquali, missionario del Pime e fondatore in India delle Suore catechiste di sant’Anna, che proprio sabato 25 aprile, a Eluru, in India, sarà dichiarato ufficialmente “Servo di Dio” durante una solenne celebrazione eucaristica.
Nel febbraio 2013 la Conferenza Episcopale Lombarda aveva espresso parere favorevole per l’introduzione della causa di beatificazione di mons. Cazzani e don Mazzolari, insieme ad altri quattro lombardi. I prossimi passi dell’iter diocesano saranno la scelta dei censori teologici e storici: due commissioni che analizzeranno da un lato le opere e gli scritti dal punto di vista teologico, dall’altro la vita dei due sacerdoti dal punto di vista storico. Postulatori delle due cause sono: per don Mazzolari don Bruno Bignami, parroco di Picenengo e presidente della Fondazione “Don Primo Mazzolari” di Bozzolo; per mons. Cazzani don Andrea Foglia, parroco di S. Abbondio in città e responsabile dell’Archivio storico diocesano. L’annuncio del Vescovo Lafranconi è stato accolto dai sacerdoti con un lungo applauso.
Come riporta il sito della Diocesi di Cremona (www.diocesidicremona.it) Giovanni Cazzani nacque il 4 marzo 1867 a Samperone, località nei pressi della Certosa di Pavia e trascorse la sua giovinezza ad Albuzzano. A 11 anni entrò nel Seminario di Pavia e il 1 novembre 1889 fu ordinato sacerdote. Insegnante e vicerettore del Seminario, continuò gli studi presso l’Università di Pavia dove si laureò in Lettere e Filosofia e presso la Facoltà teologica di Milano dove conseguì la laurea in Teologia. Nominato nel 1899 segretario del vescovo di Pavia, Agostino Gaetano Riboldi, lo seguì a Ravenna. Tornato a Pavia nel 1902, divenne Rettore del Seminario, ma due anni dopo nel 1904, a 37 anni, fu eletto vescovo di Cesena, dove rimase per un decennio. Nel dicembre del 1914 il Papa Benedetto XV lo elesse vescovo di Cremona dove rimase fino alla morte avvenuta il 26 agosto 1952. Il vescovo Giovanni fu al di sopra dei contrasti e delle passioni di parte e svolse la sua azione prudente e ferma: pregò per tutti e fu il vescovo di tutti, camminò con il suo gregge e fu sempre presente, in ogni circostanza, anche nelle ore più tragiche come quelle dei bombardamenti sulla città e della ritirata delle armate tedesche. Compì sei visite pastorali e tre Sinodi; si pronunciò, con omelie, discorsi, scritti su problemi scottanti, deviazioni, pericoli, pronto a condividere le sofferenze del suo popolo: il Palazzo Vescovile divenne per i poveri il luogo in cui, nel periodo invernale, trovavano a mezzogiorno una minestra calda: “la minestra del vescovo”.
Primo Mazzolari nacque al Boschetto, frazione di Cremona, il 13 gennaio 1890. Nell’autunno del 1913 fu nominato professore di lettere nel ginnasio del Seminario e nel 1918 fu destinato come cappellano militare a seguire le truppe italiane inviate sul fronte francese. Smobilitato nell’agosto 1920, don Mazzolari fu prima nominato delegato vescovile alla Trinità di Bozzolo e poi parroco di Cicognara, dove rimase fino al luglio 1932. A Cicognara egli si fece le ossa come parroco, sperimentando iniziative, riflettendo, annotando idee e, soprattutto, cercando forme nuove per accostare tutti coloro che si erano ormai allontanati dalla Chiesa. Già nel 1922 egli scrisse, a proposito delle simpatie di certi cattolici verso il nascente regime fascista, che «il paganesimo ritorna e ci fa la carezza e pochi ne sentono vergogna».
Nel 1932 don Primo fu trasferito a Bozzolo in concomitanza con la fusione delle due parrocchie esistenti. Qui rimase fino alla morte avvenuta il 12 aprile 1959. L’impegno per l’evangelizzazione, la pacificazione, la costruzione di una nuova società più giusta e libera costituirono i cardini dell’impegno di don Mazzolari dal 1945 in poi. Figlio in questo della Chiesa del suo tempo, egli era convinto che solo il cristianesimo potesse costituire un rimedio ai mali del mondo e si fece portatore così dell’idea di una vera e propria ‘rivoluzione cristiana’. Autore di numerose pubblicazioni, alcune delle quali viste con sospetto dalla Chiesa, nel 1949 fondò e diresse il periodico “Adesso” la cui pubblicazione fu sospesa nel 1951. Nel 1957 predicò la Missione a Milano, chiamato dal Cardinal Montini. Il 5 febbraio 1959 venne ricevuto da Papa Roncalli: l’accoglienza che egli ebbe dal Pontefice, che lo definì “Tromba dello Spirito Santo nella Bassa Padana”, lo ripagava di ogni amarezza sofferta. Il 1° aprile 2009, Benedetto XVI ha affermato: «Il cinquantesimo anniversario della morte di don Mazzolari sia occasione opportuna per riscoprirne l’eredità spirituale e promuovere la riflessione sull’attualità del pensiero di un così significativo protagonista del cattolicesimo italiano del Novecento», auspicando inoltre «che il suo profilo sacerdotale limpido di alta umanità e di filiale fedeltà al messaggio cristiano e alla Chiesa, possa contribuire a una fervorosa celebrazione dell’Anno Sacerdotale».
Da Picenengo, provieniva invece padre Silvio Pasquali, missionario del Pime. L’8 ottobre 1897 raggiunse l’Andhra Pradesh, stato centrale dell’India.N el 1914 a Mattanpally fondò la congregazione delle Suore Catechiste di S. Anna, raccogliendo attorno a sè sette ragazze disposte a collaborare soprattutto nell’educazione cattolica dei ragazzi. Nel 1999 l’Ordine divenne di diritto pontificio e nel 2007 sono state erette due province. Oggi le suore Catechiste di Sant’Anna – oltre 400 tra India, Tanzania e Italia – gestiscono una settantina di scuole, diversi collegi e case di accoglienza. Sinora oltre 45.000 studenti hanno frequentato i loro istituti di formazione.In Italia esse sono presenti a Cremona, Roseto degli Abruzzi dove si occupano della scuola materna parrocchiale e Cermenate, dove collaborano alla pastorale ordinaria. Il 14 agosto 2013 ha avuto inizio l’iter per la beatificazione di padre Pasquali.
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