Inchiesta edilizia Disposti i domiciliari per Carlo Iannone
Esce dal carcere per i domiciliari, Carlo Iannone, 62 anni, il calabrese originario del Crotonese residente a Cremona arrestato insieme al fratello Giovanni e al figlio di quest’ultimo, Antonio, nell’operazione della polizia contro business illegali con società edili e di movimento terra. Due i business, in particolare: l’impossessamento senza i necessari pagamenti di costosi mezzi da lavoro in leasing o noleggiati, da piazzare altrove, e lavori irregolari in cantieri con la copertura della ditta formalmente intestataria dei lavori. Tutti e tre sono accusati di associazione a delinquere finalizzata principalmente alla truffa, all’appropriazione indebita, ad atti estorsivi e dichiarazioni fraudolente. Giovanni, secondo il quadro accusatorio, è l’organizzatore del sodalizio criminale e l’amministratore di fatto di numerose società formalmente intestate ad altri, oltre che l’autore di tentativi di estorsione ai danni di debitori. Antonio e Carlo Iannone sono accusati di aver partecipato alla gestione illecita di diverse società (Carlo anche con alcuni ruoli formali). Tutti sono difesi dall’avvocato Raffaella Parisi. Mentre Giovanni ed Antonio restano ancora in carcere, a Carlo il gip Guido Salvini ha concesso gli arresti domiciliari, nonostante il parere contrario del pm. Per il gip, “si sono affievolite le esigenze cautelari, e cioè quelle attinenti alla genuina acquisizione della prova. Di conseguenza, anche tenuto conto del tempo trascorso dai fatti e della non ravvisabilità del pericolo di fuga, appare possibile applicare nei confronti di Carlo Iannone la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari anche in considerazione delle condizioni di salute dell’indagato”.
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