Galimberti: 'Quest'anno da Aem niente dividendi a causa del debito'
“In Aem stiamo affrontando una gravissima situazione debitoria e l’amministrazione Perri non ha fatto abbastanza per risolvere il fortissimo debito di Aem. C’è stata una totale mancanza di controllo in questo ambito da parte dell’amministrazione precedente. Quest’anno non solo non avremo dividendi ma dovremo anche costituire un fondo rischi significativo”. Lo ha detto il sindaco Gianluca Galimberti nel consiglio comunale di giovedi 21 maggio, intervenendo nell’ambito dell’approvazione della rinegoziazione di alcuni mutui con la cassa Depositi e Prestiti. L’argomento Aem è arrivato incidentalmente come risposta alle richieste dei consiglieri di minoranza Everet e Ghidotti, circa la pesante situazione debitoria in cui si trova il Comune con critiche a come nel passato le amministrazioni di centrosinistra avrebbero utilizzato i risparmi derivati dalle rinegoziazioni. “I risparmi derivanti dalle rinegoziazioni dei prestiti – ha detto inoltre Federico Fasani, Ncd – dovrebbero essere utilizzati per ridurre l’indebitamento e non per vaghi progetti di rigenerazione urbana”. L’indebitamento totale del comune di Cremona assomma ad oggi a circa 40 milioni. La rinegoziazione (a zero spese di commissione) di alcune posizioni in essere con la Cassa depositi e Prestiti consentirà al Comune di avere una maggiore liquidità da investire “nelle tante progettualità che abbiamo davanti”, ha detto Galimberti.
Del futuro di Aem e in particolare di Lgh si è parlato anche successivamente in risposta ad un’interrogazione di Everet sulle indiscrizioni di stampa in merito a possibili aggregazioni tra multiutilities. “Come ogni multiutility – ha detto Galimberti – Lgh deve poter disporre di liquidità per esprimere un piano industriale. Non dimentichiamo poi i 300 milioni di euro di bond collocati un anno e mezzo fa. Qual è l’alternativa a un piano industriale che necessita di liquidità? Rimanere fermi. Ma rimanere fermi significa morire poco dopo, come realtà industriale. E questo corrisponde ad una perdita di denaro e servizi con ricadute sui territori. Scartando l’ipotesi del rimanere fermi e quindi di non avere un piano industriale, ci sono 4 prospettive che ogni ogni multiutility italiana ha davanti: acquisizione di altre linee di business da altre società; aggregazione tra società; quotazione in Borsa, in particolare per le dimensioni di Lgh nel mercato telematico; entrata di fondi nella holding. Confermo quanto già detto in passato, ci sono sono riflessioni in atto; si tratta di scelte grandi e impegnative con ricadute importanti sui territori. E’ altrettanto chiaro che vi è un evidente obbligo di riservatezza, anche per la tutela delle aziende stesse. Ci sono normative precise che definiscono anche responsabilità giuridiche. Come mai la stampa insiste? Bisognerebbe chiedere alla stampa, che fa il suo mestiere; ci tengo a dire che tutte le volte che siamo stati interpellati dalla stampa, abbiamo sempre mantenuto questo profilo di riservatezza. Sicuramente torneremo a discutere anche in quest’aula quando ci saranno ulteriori elementi di valutazione”.
g.b.
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