Un delitto impedire ai Comuni di investire nello sviluppo
Il Comitato Acqua Pubblica del Territorio Cremonese considera estremamente significativa ed incoraggiante l’approvazione da parte del consiglio comunale l’11 maggio scorso dell’ordine del giorno presentato da Sinistra per Cremona per il tramite del consigliere Filippo Bonali. Si tratta di un testo che fa sostanzialmente propria adattandola al contesto cremonese una bozza proposta e diffusa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua con la quale si impegnano i comuni italiani a richiedere formalmente ed ufficialmente a Governo e Parlamento di liberare gli enti locali dall’odioso e insensato “patto di stabilità interno”, che impedisce alle amministrazioni locali di utilizzare risorse economiche anche se disponibili. Quel “patto” ha un senso (se ce l’ha) solo se riferito a spese e iniziative voluttuarie, ma risulta suicida poiché blocca gli investimenti e le spese di gestione che sono necessari per far funzionare davvero i servizi essenziali affidati al comune (acqua, rifiuti, servizi sociali e così via).
La miopia da burocrati che non vedono al di là del proprio registro contabile va superata, non fosse altro almeno per innestare tramite lo sblocco di tali risorse un significativo aumento di richieste di lavoro per le nostre imprese, volano che rappresenta l’unico vero modo di uscire dalla crisi, al di là di ogni favola statistica. Va sottolineato che l’ordine del giorno in consiglio non ha ricevuto alcun voto contrario e che nessun consigliere, né della maggioranza né dell’opposizione, ha sollevato alcuna critica o obiezione all’iniziativa. Lo stesso sindaco Galimberti ha assicurato, nel suo intervento, il suo convinto impegno a favore di questa richiesta, cogliendone crediamo il senso più pienamente sociale oltre che politico; ciò ha ancora più significato se letto all’interno delle ipotesi di riassetto (o di svendita) dei servizi pubblici fondamentali riuniti sotto LGH. E’ compito di tutti ora (istituzioni, cittadini, associazioni sensibili come noi ai temi dei beni comuni e dei diritti essenziali dei cittadini) diffondere questo testo e sollecitare tutti gli altri comuni a seguire l’esempio di Cremona e a coordinarsi per rendere realmente incisiva l’azione su ANCI e istituzioni centrali. Noi come Comitato Acqua faremo la nostra parte, cercando anche di organizzare nelle prossime settimane a Cremona e possibilmente negli altri territori di LGH iniziative di informazione e di divulgazione di questo importante appello al buon senso.
Giampiero Carotti – Comitato Acqua Pubblica del Territorio Cremonese
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