Il caso di Giampiero Labbate: lo sostiene il M5S di Cremona
Nella foto, da sinistra Giampiero Labbate e Roberto Bonezzi
Si è sempre detto “vittima di un accanimento”, Giampiero Labbate, ex dipendente del Monte dei Paschi di Siena, da anni in guerra con la banca per una causa di lavoro e da anni in lotta per attirare l’attenzione sul suo caso. Al suo fianco, Roberto Bonezzi, del Movimento 5 Stelle di Cremona, “incaricato dall’assemblea locale del Movimento”, come ha spiegato lui stesso, “di seguire i casi di malagiustizia come questo”. Un caso, quello di Labbate, che con la banca ha lavorato per 25 anni come dipendente, che si vorrebbe portare a livello nazionale. E’ quello che spera lo stesso Bonezzi, che ha fatto sapere: “siamo supportati da tutto lo staff cremonese dei 5 Stelle, questa è una delle tante nefandezze che stanno succedendo oggi in un clima antidemocratico”.
Oggi Giampiero Labbate, 65 anni (ma lui dice che dentro se ne sente 95) ‘festeggia’ 10 anni e 2 giorni di lotta, una lotta iniziata nel lontano 2005 quando fu arrestato con l’accusa di estorsione ai danni del Monte dei Paschi di Siena. All’epoca Labbate spiegò di non aver mai estorto denaro all’istituto di credito, ma di essere stato invitato ad un appuntamento dal direttore della banca che voleva consegnargli il denaro della liquidazione che da tempo andava recriminando. “Quella vicenda avrebbe potuto concludersi con un ricorso civile”, ha spiegato Labbate, “ma il Monte dei Paschi ha voluto agire in modo diverso, e quindi mi sono ritrovato in galera”. “Sono stato messo in carcere ingiustamente”, ha protestato l’ex dipendente, “avevo le prove per dimostrarlo: video, tabulati telefonici e testimoni, potevo dimostrare che quanto mi è stato fatto era una balla, e per dimostrare la mia innocenza ho presentato 31 querele che però non si sa dove siano andate a finire”. “Si dice che la giustizia sia lenta”, ha poi aggiunto Labbate, “ma nel mio caso non si può proprio dire così, visto che intanto ho già subito 33 processi. E le mie 31 querele scomparse ?”.
“Quelle 31 querele”, ha aggiunto Bonezzi, “non sono mai state visionate come invece si sarebbe dovuto fare”. Per il suo caso, Labbate, prima di conoscere i 5 Stelle, ha detto di essersi rivolto anche a Beppe Grillo. “Con Bonezzi”, ha spiegato, “ci conosciamo da 10 anni. Grazie alla mia passione per internet ho avuto la possibilità di conoscere tanta gente”. Numerosi gli episodi di danneggiamenti dei bancomat dell’istituto di credito ad opera di Labbate, che si è sempre autodenunciato, e le proteste davanti a palazzo di giustizia per farsi ascoltare. “Nei miei confronti”, ha detto, “non c’è mai stata giustizia”.
Sara Pizzorni
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