Non fu radunata sediziosa, assolti tre esponenti del kavarna. La difesa: 'Solo una contestazione'
Assolti dall’accusa di radunata sediziosa per gli episodi avvenuti il 10 febbraio del 2014 in piazza Fiume. Questa la decisione del giudice nei confronti dei tre imputati, tutti esponenti del centro sociale Kavarna.
di Sara Pizzorni
Assolti dall’accusa di radunata sediziosa per gli episodi avvenuti il 10 febbraio del 2014 in piazza Fiume. Questa la decisione del giudice Pio Massa nei confronti dei tre imputati, Andrea Tronco, 33 anni, Alessandro Azzali, 34 anni, e Diego Bodini, 32 anni, tutti di Cremona, e tutti esponenti del centro sociale Kavarna. Quella sera in piazza Fiume era in corso una manifestazione regolarmente autorizzata indetta dal movimento di destra Casa Pound in commemorazione delle vittime delle Foibe. All’appuntamento si era presentato un gruppo di appartenenti all’area anarchica (alcuni di loro aderenti al Csa Kavarna) con striscioni e slogan antifascisti. Grazie alla presenza delle forze dell’ordine, tra le opposte fazioni non c’erano stati contatti, ma, come ha ricordato il pm onorario Silvia Manfredi che al termine della sua requisitoria ha chiesto la condanna a un mese di arresto per ciascun imputato, erano spuntati dei bastoni, uno dei quali era stato usato per rompere la visiera del casco protettivo di uno dei poliziotti in servizio di ordine pubblico. Un particolare, quello dei bastoni, che però a suo tempo non fu inserito nel capo di imputazione, che qundi contesta solo gli slogan e gli striscioni. A convincere ulteriormente il giudice dell’innocenza degli imputati ci ha pensato poi il legale della difesa, l’avvocato Sergio Pezzucchi, che ha contestato l’accusa di radunata sediziosa: il legale ha spiegato che “la Costituzione ha ristretto il concetto, riportandolo ad una ribellione nei confronti delle istituzioni con atti che mettono in pericolo l’ordine pubblico”. “In questo caso, però”, ha specificato la difesa, “si trattava solo di una contestazione che non ha portato ad alcuna manifestazione di violenza, quindi senza i presupposti del reato di radunata sediziosa”. Dopo pochi minuti di camera di consiglio, il giudice è uscito con la sentenza: assoluzione “perché il fatto non costituisce reato”. La motivazione sarà depositata entro 60 giorni.