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Gran Bollito a Cascina Farisengo domenica 22 novembre

I macellai Confcommercio domenica 22 novembre (alle 12.30), a Cascina Farisengo, propongono “Il Gran Bollito”. L’evento vuole invitare alla riscoperta dei piaceri della nostra tradizione lunga un inverno e che, da sempre, porta allegria e golosità nei piatti. Si tratta di un appuntamento che non dimentica il gusto della solidarietà. Il ricavato, infatti, sarà devoluto ad Arco, associazione impegnata per la ricerca in campo oncologico.

Nel “Gran Bollito” identità e gusto si intrecciano, con ricette della tradizione, valorizzate da una attenta selezione delle carni e dalla maestria nel cucinarle. “La  preparazione del ‘Gran Bollito’ semplice, ma lunga e paziente, – spiegano i macellai Confcommercio –  in tempi di frettolosità culinaria lo ha reso sempre meno frequente sulle tavole familiari. Eppure resta molto amato da chi di cucina se ne intende”. Si tratta, probabilmente, dell’espressione più autentica della nostra gastronomia.

All’aperitivo di benvenuto segue, appena seduti a tavola, una selezione di salumi del territorio accompagnato, a sublimarne il gusto, da giardiniera e chisola (una focacca tanto leggera quanto capace di esaltare i sapori). Il primo piatto è d’obbligo: marubini ai tre brodi. Poi si arriva al “gran bollito” in senso stretto. Con carne di manzo e pollame, lingua e testina di vitello, senza dimenticare il salame da pentola. Piatti che si susseguono accompagnati dalla mostarda a frutti interi o dalle salse (quella verde in particolare). In onore alla festa che si celebra in città (sempre con la giusta attenzione alla tradizione) verrà servito un semifreddo al torrone su fondente di cioccolato. Lambrusco e gotturnio accompagnano tutto il pranzo.

“Opulento, profumato, fumante – spiega Amerigo Contini, guida del gruppo macellai -: il bollito è uno dei piatti più monumentali della tradizione gastronomica invernale. Succulento e nutriente, adatto per ritemprare corpo e appetito dai rigori della stagione fredda. Ma anche importante perché collega storicamente diverse regioni d’Italia che, ancora una volta, ci dimostrano la ricchezza di una gastronomia nazionale molto creativa, radicata nella tradizione. Anche se non mancano tante diverse “interpretazioni” e quella cremonese è certo una delle più importanti”.

“La consapevolezza della bontà del piatto  –  spiegano i macellai – è davvero radicata nei cremonesi, orgogliosi della loro cucina, consapevoli del valore che nasce dalla varietà di un mondo che dalla carne trae quel prelibato misto di grassezza e magrezza, tenerezza e consistenza, sapore tenue e deciso. Anche per questo siamo certi che l’appuntamento saprà confermare il successo delle ultime edizioni.”. La prenotazione è obbligatoria. Le iscrizioni (fino al 20 novembre) si ricevono alla Macelleria Contini 2.0 (in via Giuseppina), al negozio della famiglia Ruggeri (piazza Libertà) e alla attività di Pierino Gaboardi (in via Roma a Bonemerse).

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