Politica

Maggioranza in difficoltà su voto unanime all'unione A2A-Lgh

Maggioranza di centrosinistra in difficoltà nel trovare compattezza sulla delibera che venerdì prossimo in consiglio darà il via libera alla cessione del 51% di Lgh ad A2a: Rifondazione contraria, Sel ancora tentennante. Ma il Pd vuole l'unanimità.

Entra nel vivo il dibattito interno alla maggioranza in vista dell’approvazione della delibera di consiglio che darà il via libera alla partnership tra Lgh ed A2A. Mercoledì è previsto un passaggio in Ufficio di Presidenza prima del voto di consiglio di venerdì 18 dicembre, in una seduta con un unico punto all’ordine del giorno: “Approvazione dell’offerta vincolante per l’acquisizione di una quota di maggioranza (51%) di Lgh formulata da A2A nella prospettiva di integrazione tra A2A ed Lgh”. Gli incontri di maggioranza che si sono svolti sul tema non hanno portato ad una visione condivisa. La sinistra della coalizione di Galimberti è in parte assolutamente contraria e chiede in sostanza una ‘ri – pubblicizzazione’ di Lgh: è la posizione molto chiara di Rifondazione Comunista che da una settimana ha sottoposto ai consiglieri comunali una contro-delibera in cui si chiede che Lgh venga partecipata direttamente dai Comuni bypassando le patrimoniali come Aem Spa, di fatto sciogliendole. Gli alleati di Rifondazione nella lista Sinistra per Cremona, ossia gli esponenti di Sel, non la pensano esattamente così. A margine dell’incontro di maggioranza di venerdì sera, emerge la necessità di ulteriori approfondimenti, perchè la strada indicata da Rifondazione appare fuori tempo massimo. “E’ una prospettiva che purtroppo non si può realizzare in tempi brevi”, afferma Lapo Pasquetti, segretario cittadino di Sel a proposito della strada indicata da Rifondazione. “Occorrerebbe, tanto per cominciare, un’azione congiunta di cessione delle partecipazioni da parte di tutti i comuni afferenti ad Lgh, e solo per Cogeme parliamo di una sessantina di enti, un’altra quarantina sono i cremaschi. La strada appare irrealistica e purtroppo pesa il forte indebitamento di Aem”. Una decisione tuttavia non è ancora stata presa. “La nostra posizione politica è quella di riportare sotto il controllo diretto del comune il numero maggiore di servizi. In parte è quello che sta avvenendo con la creazione della newco”, la nuova società al 100% comunale che assorbirà buona pare dei servizi finora svolti da Aem Service (controllata da Aem Spa) quali varchi elettronici, semafori, sgombero neve. Ma le partite più delicate, su cui Sel appare più vicino al Pd (non univoco, tuttavia) che a Rifondazione, sono quelle della vendita del gas e dell’energia elettrica. Lo steso Pasquetti fa notare come all’orizzonte prossimo (2018) vi sia la fine per legge del servizio di maggior tutela, che regola i prezzi di gas e luce (ma spesso queste tariffe sono superiori a quelle del libero mercato). E a quel punto Lgh da sola potrebbe fare ben poco per resistere alla concorrenza. E poi c’è l’approvvigionamento del gas, altro mercato in cui la multiutility della Bassa ha poche chance di competere coi big.

Sel si è presa ancora qualche giorno prima di decidere cosa votare venerdì in consiglio. Ci saranno altri incontri, anche con realtà limitrofe, per capire come cercare di blindare le linee guida per l’acquisizione del 51%, ad esempio introducendo il concetto di diritto di veto da parte degli azionisti Lgh per le scelte aziendali  che abbiano ricadute sui territori di riferimento. Altra clausola che verrà chiesta dalla sinistra è il no assoluto a qualsiasi forma di revamping dell’inceneritore che comunque, già allo stato attuale degli accordi, dovrebbe esaurire il suo ciclo entro il 2024. A proposito di contatti tra centrosinistra dentro e fuori provincia: pare che Pisapia in persona abbia fornito rassicurazioni a Galimberti sulla bontà dei servizi di A2A, rimarcando il carattere sostanzialmente pubblico della multiutility (maggioranza appartenente a due comuni, il resto diffuso tra un azionariato privato frammentato)

All’interno del Pd si cerca la massima condivisione possibile sul progetto di aggregazione. Come fa notare un suo esponente di primo piano, “nel 2006, quando il consiglio comunale fu chiamato a decidere sulla costituzione di Lgh, le obiezioni erano forti, ma nonostante la presenza di tre consiglieri di Rifondazione in consiglio e di uno dei Comunisti Italiani, la maggioranza trovò una sua compattezza. E’ importante che la si trovi anche adesso”. E se questo non avvenisse? Lo scenario estremo sarebbe l’uscita di Sinistra per Cremona – Energia Civile dalla maggioranza: l’assessore Rosita Viola e il consigliere Filippo Bonali (entrambi provenienti dalle fila di Sel). Una prospettiva che il Pd vuole assolutamente scongiurare. In casa Pd, peraltro, non c’è compattezza estrema, con un consigliere come Giancarlo Schifano che nell’incontro di venerdì 11 ha espresso forti perplessità al matrimonio A2A – Lgh, soprattutto in merito al futuro dell’inceneritore.

Giuliana Biagi

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