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Sottopassi: Beltrami chiede 2,3 milioni. Fasani: 'Pagheranno i cittadini'

AGGIORNAMENTO - L'attacco al centrosinistra dell'ex assessore Fasani: "Hanno voluto fare opere in più, come aiuole e rotondine da go-kart: logico che l'impresa oggi chieda il conto”

Ancora problemi per il Comune relativamente ai lavori di eliminazione dei passaggi a livello in via Persico, via Brescia e San Felice e stavolta non c’entra l’utilizzo del sottopasso di via Brescia per un utilizzo diverso da quello che era stato concordato in fase di progettazione lavori, su cui pende un contenzioso Comune-Regione per l’utilizzo dei fondi europei. Stavolta si tratta dell’impresa Beltrami, appaltatrice dei lavori, che ha fatto pervenire al Comune ben 76 ‘riserve’ sui pagamenti ricevuti, per un valore complessivo di 2.308.073 euro. Alla fine di una lunga fase istruttoria, la Giunta Galimberti ha deciso di accettarne 14 di cui cui 2 “realmente rilevanti”. Le altre sono state invece ritenute non tempestive e inaccettabili.

Così l’amministrazione comunale, in un comunicato, spiega l’antefatto. “Per accedere al finanziamento regionale 2007-2013, la Regione aveva posto il vincolo che i lavori terminassero, con relativi collaudi, entro il 31 dicembre 2014. Per vedersi riconosciuto il contributo regionale, il Comune di Cremona, nel marzo 2012, ha predisposto un cronoprogramma che rispettava le condizioni dettate dalla Regione, pur nella consapevolezza della difficoltà di riuscire a rispettare tale scadenza.

“Nell’agosto 2013, l’Amministrazione allora in carica decise di non procedere subito con i lavori di rimodellazione dell’incrocio via Gallazzi- via Brescia-via della Vecchia Dogana, consentendo esclusivamente l’avvio del lavori per la realizzazione del sottopasso di via Persico, con l’implicita conseguenza del mancato rispetto del cronoprogramma. I lavori per rimodellare l’incrocio sono stati avviati dall’attuale Amministrazione nel maggio del 2015. A questo si è aggiunta la sopravvenuta esigenza di riconfigurare, per motivi di sicurezza, l’innesto tra via Brescia e via San Bernardo e la resa in ritardo dell’area via Brescia-via S. Bernardo-via E. Soldi da parte di Padania Acque a causa delle difficoltà oggettivamente riscontrate nella realizzazione della fognatura”.

Tutto questo ha creato qualche problema all’impresa di costruzione che, in fase di definizione della contabilità dei lavori con particolare riferimento agli ultimi due stati di avanzamento, anche alla luce dello slittamento dei termini di consegna di alcune opere deciso dalla precedente Amministrazione  ha evidenziato le 76 riserve.

“La Giunta comunale – prosegue il comunicato –  ha quindi dato parere favorevole alla proposta degli uffici di dare mandato al Responsabile Unico del Procedimento, Marco Pagliarini, di trattare con la ditta appaltatrice Paolo Beltrami S.p.A per arrivare ad un accordo bonario, formulando una proposta contenuta nel limite di un importo non superiore a 300mila euro, ripartita in almeno due annualità. Il dirigente comunale Marco Pagliarini procederà ulteriormente nelle trattative per giungere ad un accordo bonario”.

“Abbiamo preso atto dei ritardi oggettivi anche derivanti da scelte passate – si conclude il comunicato  – e, responsabilmente, la Giunta ha dato mandato di raggiungere un accordo sempre a favore di queste opere pubbliche fondamentali per la città, caratterizzate da un percorso lungo che ha coinvolto tre amministrazioni, anche per scongiurare rischi di un contenzioso che potrebbe generare oneri di gran lunga superiori a carico dell’Ente”.

AGGIORNAMENTO – Non si fa attendere il commento al comunicato da parte di Federico Fasani, ex assessore all’Urbanistica nella giunta Perri, oggi consigliere di minoranza: “Bugie bugie e ancora bugie per nascondere la propria incapacità e le proprie oggettive responsabilità.
Il progetto esecutivo del sottopasso è stato approvato dalla giunta Galimberti, peccato che l’opera che è stata realizzata sia per molti aspetti differente, non solo per l’incredibile realizzazione della inutile e costosa autostrada delle biciclette, con spreco di risorse pubbliche, di cui la Regione sta chiedendo conto, ma anche per il sovrapporsi al semplice e utile progetto originario, di una serie di assurdi, ingombranti e costosi manufatti aggiuntivi, con lo scopo di assecondare i capricci ideologici dei soliti noti, e con l’unico risultato di generare una montagna di maggiori costi e rendere i percorsi più tortuosi e lunghi.
Alla proliferazione di strutture corrisponde, inevitabilmente, un aumento dei costi, che l’impresa giustamente reclama.
Chi ha disposto la realizzazione di aiuole e rotondine da go-kart? chi ha imposto la sottoutilizzazione della struttura realizzando il senso unico per le autovetture? Chi ha dirottato il traffico in strade non adeguate? Hanno voluto fare gli splendidi vantandosi di aver apportato cambiamenti e migliorie? Ora paghino l’impresa che le ha realizzate e rimborsino alla Regione il danno causato. A quanto ammonta il conto salato che i cittadini dovranno accollarsi per l’insipienza, l’impreparazione, l’arroganza e la presunzione di questi amministratori? Tentare, come sempre, di scaricare su altri i propri errori (ieri l’impresa, oggi la precedente amministrazione, poi i dirigenti, domani chissà …) è ormai un’arma spuntata.
A distanza di due anni, sono in grado di assumersi la responsabilità di governare questa città coi fatti e non con le chiacchiere? Diversamente passino pure la mano. I cittadini cremonesi sono già stufi di questi cantastorie”.

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