Riaffiora un cadavere dal Navarolo: per ora è mistero sulla sua identità
COMMESSAGGIO/SABBIONETA – L’allarme è stato dato attorno alle 11 di mercoledì mattina da un uomo, probabilmente un pescatore, di Commessaggio, che stava navigando sul un piccolo battello lungo il canale Navarolo, tra Commessaggio e Sabbioneta, per la precisione in località Cà dè Cessi. A riaffiorare, dall’acqua del canale aperta solo poche ore prima dal Consorzio di Bonifica Navarolo, un cadavere non più riconoscibile e in avanzato stato di decomposizione. Chi è intervenuto non è infatti stato in grado nemmeno di capire se il cadavere fosse di un uomo o di una donna.
Il cadavere, coperto di fango, non aveva più né le due gambe né il braccio sinistro e solo l’esame forense che verrà effettuato a Mantova, dove quel che resta del corpo è stato trasportato attorno alle 14.30 presso l’obitorio dell’ospedale cittadino, stabilirà l’identità della vittima. Sul posto sono intervenuti i carabinieri di Gazzuolo e Sabbioneta, oltre ai Vigili del Fuoco di Viadana, che hanno poi provveduto al recupero: la prima suggestione ha rimandato con la memoria alla scomparsa di Efrem Bresciani, sagrestano di Spineda, località non lontana in linea d’aria dal luogo del ritrovamento. Va però detto che nessuna pista è esclusa, anche perché solo gli esami che saranno eseguiti nei prossimi giorni chiariranno del tutto il mistero.
Efrem Bresciani, 78 anni, è scomparso dallo scorso 9 luglio: resta da capire se il cadavere riaffiorato dal Navarolo mercoledì mattina appartenga davvero al sagrestano di Spineda. Appena rientrato da un viaggio intercontinentale, il sindaco di Spineda Davide Caleffi si è limitato a un commento: “Aspettiamo di sapere qualcosa in più: quando sono arrivato sul posto il recupero era già stato effettuato e comunque non era assolutamente possibile procedere a un riconoscimento”.
G.G.-R.P.