Abiti usati a 1,5 euro Everet: 'Siamo sicuri che rispettino le regole?'

Capi d’abbigliamento a 1 euro, o 1,50? Avanti prego. La crisi sta aumentando la richiesta di capi di vestiario a bassissimo prezzo e anche la piazza commerciale di Cremona non ne è immune. Maggiori controlli sul rispetto delle norme che regolano la vendita di vestiti usati è quanto chiede il consigliere di Forza Italia Giorgio Everet che ha presentato una mozione sui banchi del mercato ambulante, partendo dal fatto che “spesso le attività non informano i compratori sullo stato di uso dei capi né sulle condizioni igieniche”. Secondo le norme, chi vende abiti usati deve esporre “apposito cartello ben visibile al pubblico recante l’indicazione prodotto usato o antico. Su richiesta degli organi di vigilanza deve essere esibita la documentazione relativa alla sanificazione delle merci vendute, qualora prevista (…)”. Secondo il consigliere invece, a Cremona “vengono effettuati ben pochi controlli”. Da qui la richiesta a sindaco ed assessore competente affinché “vengano date precise indicazioni alla polizia locale sui controlli da effettuare per tutelare la salute degli acquirenti, obbligando chi commercia vestiti usati ad esporre cartelli con la dicitura ‘abiti usati’ e ‘merce igienizzata’”.
Non c’è alcun motivo di preoccupazione circa il rispetto delle norme, invece, secondo il presidente di Confesercenti e rappresentante del gruppo ambulanti Agostino Boschiroli: “A Cremona si registra un numero di banchi dell’usato assolutamente fisiologico ed anzi più basso rispetto ad altre città, e i Vigili fanno il loro dovere controllando il rispetto delle norme. Quanto alla presenza di questo tipo di merce al mercato, è noto che è la domanda a creare l’offerta, come in tutti i settori commerciali. E’ un bene che ci siano i controlli da parte delle autorità preposte, non solo al mercato però, ma anche nei negozi in sede fissa che sono presenti a Cremona, come altrove”.