Cronaca

Truffa del falso incidente, colpo in via Piave. 'Diffidare delle richieste di denaro'

L’appello delle forze dell’ordine è quotidiano: non fidarsi mai delle telefonate di sedicenti avvocati che chiedono denaro per aiutare un famigliare lontano a togliersi dai guai, magari a causa di un incidente d’auto provocato durante un viaggio e in assenza di assicurazione. Eppure le truffe di questo genere continuano a ripetersi, iniziano con una telefonata in casa di un anziano, per concludersi troppe volte con la consegna immediata ad uno sconosciuto di somme ingenti di denaro o, come nell’ultimo caso denunciato ai carabinieri, con la cessione di monili d’oro. E’ quanto successo a una signora di 84 anni, residente in via Piave, nella mattinata del 30 marzo. Un uomo, fingendosi avvocato, dipinge uno scenario preoccupante: il figlio, in viaggio di lavoro, si trova in stato di fermo in una caserma dei carabinieri perchè ha provocato un incidente d’auto ed è sprovvisto di assicurazione. Ma niente paura, con 4mila euro, che la signora potrà consegnare ad un collega che passerà a casa sua, tutto sarà risolto e il figlio potrà uscire. La donna è titubante, resta perplessa e risponde di voler verificare la vicenda con il figlio. Riattacca il telefono per chiamarlo, ma dall’altro capo il truffatore tiene la linea occupata, di modo che la donna non riesce a comunicare con nessuno. Dopo pochi minuti, si presenta a casa il complice a cui la donna, disorientata, consegna non soldi, non avendone in quel momento a disposizione, ma una catena d’oro di considerevole valore. poco dopo si accorge di essere stata ingannata, ma ormai è tardi, non resta che fare denuncia dai Carabinieri.

“Vorremmo ricordare che mai, in nessun caso, forze dell’ordine o avvocati chiedono denaro in questo modo”, mette in guardia il maggiore Livio Propato, comandante della compagnia di Cremona dei Carabinieri. “E’ importante che tutti coloro che hanno famigliari anziani che vivono soli, figli e nipoti, siano molto chiari coi loro congiunti e spieghino loro di riattaccare subito quando ricevono telefonate come questa. Anche perchè poi, la persona truffata si sente umiliata e spesso non fa neanche denuncia per un senso di vergogna”. Tipicamente, sono bande meridionali ‘itineranti’ che mettono a segno questi odiosi colpi a danno della popolazione più debole.

g.biagi

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