Cronaca

Nelle scuole comunali solo con la vaccinazione, se ne discuterà in Consiglio

Vaccinazioni obbligatorie come criterio d’accesso per le scuole comunali del Comune di Cremona (asili nido e scuole dell’infanzia). A chiederlo è il gruppo consiliare di Cremona Obiettivo Cremona, che ha presentato un apposito ordine del giorno con la firma di Andrea Sozzi, Maria Vittoria Ceraso e Luigi Amore. “La misura sarebbe estremamente importante per combattere il trend negativo della copertura vaccinale (93% lo scorso anno, laddove la soglia di copertura è 95%)  secondo le stime diffuse dal Ministero della Salute” evidenzia Sozzi. “L’abbassamento della soglia dei vaccinati desta preoccupazione in ambito medico, perché, se continuasse, favorirebbe il ritorno di patologie (poliomielite, difterite etc.)  non più endemiche ma non debellate”.

“A fronte di dati oggettivi, è innegabile un trend negativo nella pratica delle vaccinazioni obbligatorie, tendenza che potrebbe, negli anni, aumentare il rischio sempre presente del ritorno di malattie che non sono più endemiche nella nostra comunità e tuttavia non sono debellate” evidenzia il consigliere nel documento.

Ad esempio il morbillo, che seppure sia una vaccinazione facoltativa, è fortemente raccomandata da una campagna dell’Oms. “Il calo della percentuale di vaccinati in Europa ha portato nuove epidemie di morbillo: in Svizzera, l’ultima vittima del morbillo risale a qualche giorno fa; in Romania, vi sono stati 14 morti su 2300 casi accertati, a seguito di un’epidemia, a gennaio 2017” evidenzia Sozzi. “I dati dell’Italia parlano dell’85% di vaccinati nel 2015 a fronte del 90% nel 2013 (dati Epicentro). In Italia, nel 2017, è stato registrato un aumento dei casi di morbillo pari al +230%: a marzo, il numero dei casi del 2017 ha già quasi pareggiato quelli di tutto il 2016 (dati del Ministero della Salute). Nella sola provincia di Cremona, sono stati registrati nel 2017 13 casi di morbillo”.

Un problema è anche la presenza sempre più massiccia di stranieri, provenienti da luoghi in cui le vaccinazioni  non sono disponibili o obbligatorie, cosa che “potrebbe aumentare il rischio di contagio da malattie coperte dal vaccino obbligatorio, come ad esempio l’epatite B”.

Viste le premesse, Obiettivo Cremona chiede quindi a sindaco e Giunta che “al fine di preservare lo stato di salute sia del minore, sia della collettività con cui il medesimo viene a contatto” si inseriscano “nei criteri di accesso ai servizi educativi e ricreativi comunali l’aver assolto da parte del minore gli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente salvo la possibilità di ometterla o differirla solo in caso di accertati pericoli concreti per la salute del minore in relazione a specifiche condizioni cliniche”.

Si chiede inoltre di promuovere, “in collaborazione con l’Ats padana, con l’Associazione dei  Pediatri e ogni altro soggetto competente, e interventi di comunicazione e informazione sull’importanza delle vaccinazioni, obbligatorie e facoltative, e sulle evidenze scientifiche a supporto” conclude l’ordine del giorno.

IL DOCUMENTO

• Secondo le statistiche diffuse dall’OMS, la prevenzione vaccinale in Europa e, in particolare, in Italia, è in calo, seppure la legge nazionale prescriva quattro vaccinazioni obbligatorie (difterite, tetano, poliomielite, epatite b) e ne raccomandi altre come facoltative.

• Nella provincia di Cremona, secondo i dati ATS Val Padana dello scorso anno, la percentuale dei bambini vaccinati è del 93% (in linea con quella di Regione Lombardia) ed è cioè in calo rispetto ai dati precedenti (97% del 2013).

• Il trend dei dati della copertura vaccinale obbligatoria in Italia desta qualche preoccupazione, poiché in costante calo: Epicentro (nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità) registra il ,4% di bambini vaccinati nel 2015, rispetto al  96,1% nel 2012, con un calo del -2,7%, laddove la soglia minima per una copertura efficace è stimata intorno al 95% della popolazione.

Considerazioni

• A fronte di dati oggettivi, è innegabile un trend negativo nella pratica delle vaccinazioni obbligatorie, tendenza che potrebbe, negli anni, aumentare il rischio sempre presente del ritorno di malattie che non sono più endemiche nella nostra comunità e tuttavia non sono debellate.

• Solo a titolo di esempio, sottoponiamo il caso del morbillo -che pure non è vaccinazione obbligatoria, ma facoltativa, e tuttavia fortemente raccomandata da una campagna dell’OMS. Il calo della percentuale di vaccinati in Europa ha portato nuove epidemie di morbillo: in Svizzera, l’ultima vittima del morbillo risale a qualche giorno fa; in Romania, vi sono stati 14 morti su 2300 casi accertati, a seguito di un’epidemia, a gennaio 2017.  I dati dell’Italia parlano dell’85% di vaccinati nel 2015 a fronte del 90% nel 2013  (dati Epicentro). In Italia, nel 2017, è stato registrato un aumento dei casi di morbillo pari al +230%: a marzo, il numero dei casi del 2017 ha già quasi pareggiato quelli di tutto il 2016 (dati del Ministero della Salute). Nella sola provincia di Cremona, sono stati registrati nel 2017 13 casi di morbillo.

• La presenza in costante aumento in Italia di residenti provenienti da luoghi in cui le vaccinazioni  non sono disponibili o obbligatorie, potrebbe aumentare il rischio di contagio da malattie coperte dal vaccino obbligatorio, come ad esempio l’epatite B.

Date queste premesse e considerazioni, tenuto anche conto che lo Stato e le Regioni stanno trovando accordi per stabilire l’obbligatorietà del vaccino per accedere ai servizi scolastici (l’Emilia Romagna ha già stabilito l’obbligo) e dal canto loro alcuni comuni italiani (da ultimo il comune di Milano) hanno sul tavolo proposte concrete in questo senso;
tenuto conto delle indicazioni stringenti del Ministero della Salute dell’OMS;
tenuto conto dell’estrema importanza che la copertura vaccinale riveste nel preservare la salute della comunità;
tenuto conto infine che il Sindaco è il responsabile della condizione di salute della popolazione del suo territorio,

il consiglio comunale impegna Sindaco e giunta
– al fine di preservare lo stato di salute sia del minore, sia della collettività con cui il medesimo viene a contatto, inserire nei criteri di accesso ai servizi educativi e ricreativi comunali l’aver assolto da parte del minore gli obblighi vaccinali prescritti dalla normativa vigente salvo la possibilità di ometterla o differirla solo in caso di accertati pericoli concreti per la salute del minore in relazione a specifiche condizioni cliniche.
– a promuovere in collaborazione con l’ATS padana, con l’Associazione dei  Pediatri e ogni altro soggetto competente, e interventi di comunicazione e informazione sull’importanza delle vaccinazioni, obbligatorie e facoltative, e sulle evidenze scientifiche a supporto.

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