Ambiente

Amianto, a Cr niente fondi regionali per lo smaltimento Ona: 'E' una vergogna'

Cremona tagliata fuori dai finanziamenti regionali sull’amianto. Il decreto di Regione Lombardia che assegna oltre 150.000 euro per finanziare interventi di rimozione dell’amianto dalle strutture pubbliche, firmato nei giorni scorsi, porterà infatti risorse ai territori di Milano, Brescia, Bergamo, Varese, Pavia, Lecco, Monza e Brianza, mentre nulla arriverà sotto il Torrazzo.

Una situazione che secondo l’osservatorio nazionale Amianto di Cremona è insostenibile. “Il Piano Regionale Amianto Lombardia (Pral) del 22 dicembre 2005, prevedeva l’obbligo di bonifica dei materiali contenenti amianto della nostra regione entro e non oltre 10 anni dalla pubblicazione del Pral sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (Burl)” evidenzia Danilo Dilda, portavoce di Ona Cremona. “La pubblicazione in questione è avvenuta in data 17 Gennaio 2006 e, pertanto, la bonifica doveva essere eseguita entro il 16 gennaio 2016”.

Un obiettivo che invece “non è stato né perseguito né raggiunto, soprattutto per il fatto che i fondi erogati tramite bando regionale sono di qualche decina di migliaia di euro e ogni comune riceverà solo spiccioli”. Peggio ancora, a Cremona niente del tutto: “E’ una vergogna che per Cremona non sia stato previsto nemmeno un centesimo, proprio nel momento in cui l’amministrazione comunale mostra grande sensibilità al problema amianto negli ambienti pubblici di sua proprietà, comprese le scuole, mettendo a bilancio centinaia di migliaia di euro dei contribuenti cremonesi per la bonifica radicale della fibra killer” continua Dilda. “Non è nostra intenzione sollevare polemiche sterili, ma ci aspettiamo che vengano investite cifre molto più elevate dell’ultimo bando regionale da 150.000 euro per rimuovere l’immensa quantità di amianto ancora presente sul nostro territorio, poiché la vita e la salute delle persone hanno un valore inestimabile e l’amianto, lo ribadiamo senza se e senza ma, è un cancerogeno completo e la sua aerodispersione può portare migliaia di persone ad una esposizione ambientale pericolosissima”.

Del resto i numeri parlano chiaro: la Lombardia, con 3 milioni di metri cubi di amianto ancora da smaltire, un significativo aumento di morti e di malattie correlate, territori, siti, abitazioni, strutture pubbliche e private da bonificare, è la regione con la più cospicua presenza della fibra letale, e molte sono state in questi anni le iniziative sindacali, delle associazioni come Ona, dei vari comitati sorti nei luoghi del lavoro e sul territorio, delle istituzioni, in termini legislativi e normativi, in difesa della salute dei lavoratori e dell’ambiente. Ma di questo passo il progetto “zeroamianto in lombardia” entro il 2020 dovrà vedere prorogati i propri termini di almeno mezzo secolo”.

Laura Bosio

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