Consiglio comunale: 5 'buchi' in maggioranza, la minoranza non fa più da stampella
Salone dei Quadri surriscaldato questo pomeriggio, per l’ultimo consiglio comunale prima della pausa estiva (il prossimo sarà a settembre), con parecchi posti vuoti tra i banchi della maggioranza e le prove del concerto di Nek in piazza, che rendevano difficile seguire i lavori. Tanto che ad inizio seduta il consigliere del Misto Marcello Ventura ha suggerito di rimandare il tutto. Così non è stato e alcuni nodi sono venuti al pettine. Al momento del voto per l’immediata eseguibilità della delibera sugli equilibri di bilancio (da cui dipendono tra l’altro i pagamenti dell’amministrazione) è mancato il numero legale, causa l’assenza di cinque consiglieri di maggioranza e la scelta delle minoranze di non partecipare al voto, togliendo il badge dalle rispettive postazioni. Non era la prima volta che l’opposizione faceva notare le assenze tra i banchi della maggioranza lamentando di dover fare da ‘stampella’ per garantire il numero legale, e stavolta è passata ai fatti. Cinque i consiglieri mancanti (Schifano, Pd, Cigala e Chiappani del Misto, Antonioli di Fare Nuova la città; Carletti del Psi, arrivato subito dopo per motivi di lavoro), oltre ad Amore e Zanardi per le minoranze di Obiettivo Cremona e del Misto: insufficienti per consentire l’immediata eseguibilità, con la conseguenza che l’efficacia della delibera tarderà di quindici giorni. Da qui un crescente nervosismo, culminato in un battibecco furibondo tra presidente del consiglio Simona Pasquali e consigliere di FI Giorgio Everet che stava scattando qualche foto con l’Ipad, probabilmente per documentare la situazione sui social. Al punto che Pasquali ha chiesto al vigile presente in sala di allontanare l’interlocutore, cosa mai avvenuta in precedenza e – a dire la verità – non portata a termine nemmeno stavolta.
Un consiglio molto estivo, anche se gli argomenti trattati sono stati tutt’altro che leggeri, come le variazioni al piano delle opere pubbliche e l’assestamento di Bilancio e la delibera sul riordino delle partecipate, di cui si era già discusso in commissione la scorsa settimana. Viene così sancito l’atto ufficiale che porterà alla fusione di Servizi per Cremona e Cremona Parcheggi in AEM S.p.A. (mantenendo da parte del Comune il controllo al 100%). Una fusione – previa uscita di AEM S.p.A. dal piano di risanamento – possibile data la condizione attuale economico finanziaria di AEM stessa, ora consentita poiché la recente normativa prevede la possibilità che una medesima società possa gestire contestualmente sia servizi pubblici locali che attività strumentali. Nel piano, inoltre, continua il rilancio di AEM con altri due indirizzi. Il primo è l’acquisto da parte di Servizi per Cremona del ramo aziendale afferente la mobilità urbana (sosta e segnaletica) dalla società Linea Reti Impianti, motivato innanzitutto dalla necessità di ricondurre alla nuova AEM unità di personale e risorse materiali, già facenti capo ad AEM prima che si avviassero, negli ultimi dieci anni, processi di disarticolazione societaria, e motivato anche da prospettive di miglioramento nell’efficienza economica e nell’efficacia della gestione. In questo modo dieci lavoratori del servizio strade e segnaletica, rimasti in una sorta di limbo da quando venne creata Servizi per Cremona (aprile 2016), torneranno ad occuparsi del servizio rientrato nelle competenza di Aem. Il secondo indirizzo è il mandato ai tecnici del Comune di Cremona, di AEM S.p.A. e di Servizi per Cremona di valutare la sussistenza di ragioni di convenienza circa l’ipotesi di affidamento in house providing alla nuova AEM dei servizi operativi cimiteriali e di cremazione delle salme in un quadro di recupero di margini di efficienza tecnica compatibili con la valorizzazione della mission della nuova AEM.