Mariella Marcarini nuovo presidente di Cna-Fita di Cremona per 4 anni
Si è svolto nelle scorse settimane il Congresso Provinciale dell’Unione Sindacale CNA FITA – trasporto merci, persone e logistica. E’ stata eletta Presidente Provinciale Mariella Marcarini, residente a Trigolo titolare di una Società di trasporti dal nome storico e specializzata in trasporti eccezionali. Per la prima volta una donna assume la carica di Presidente provinciale della FITA e CNA.La neo Presidente sarà affiancata da: Andrea Lozza, Enrico Ghilardi, Francesco Ferruggia, Agostino Baronchelli, Luigi Pirovano e Luigi Pisaroni.
Nel suo primo intervento Mariella Marcarini dopo un sentito ringraziamento al presidente uscente Francesco Ferruggia che lascia la carica perchè per Statuto l’ha ricoperta per il massimo consentito di due tornate, ha rivolto agli intervenuti, alle Istituzioni ma anche agli stessi Autotrasportatori, parole schiette e dirette. Ha chiesto innanzitutto partecipazione attiva a tutte le oltre 400 Imprese del settore trasporto merci e persone che fanno riferimento alla CNA di Cremona: “La partecipazione è alla base della costruzione di proposte credibile e serie per il settore e non non possiamo venir meno a questo impegno”.
La presidente ha infine rivolto un appello alle istituzioni, sia locali che nazionali, affinchè siano più attenti e vicine al settore in quanto sono ancora sospese diverse partite, quali l’applicazione dei costi minimi come da art. 83bis legge 25 Agosto 2008 n. 133; la corretta applicazione delle norme sul cabotaggio; la concorrenza sleale da parte di Imprese che nascono e muoiono in pochi anni, evadendo ed eludendo tasse e imposte; il riordino dell’albo autotrasporto, iniziando da quelle imprese che non hanno mezzi e agiscono da broker sul mercato aggirando le tariffe e danneggiando il lavoro di quelle Imprese che versano i contributi e pagano le tasse, oltre gli stipendi ai dipendenti
“Ci aspetta un lavoro duro e lungo – ha concluso la Presidente – anche perchè dovremo incalzare le autorità a togliere Cremona e la sua provincia dall’isolamento infrastrutturale che nuoce allo sviluppo delle imoprese e del territorio”.