Economia

La produzione industriale accelera, l'artigianato cresce: dati positivi per il territorio

La Camera di Commercio

I dati congiunturali relativi al comparto industriale manifatturiero cremonese del secondo trimestre 2017 sono in maggioranza positivi e  presentano una variazione maggiore di quanto si è registrato in Lombardia. A dirlo è la Camera di Commercio di Cremona sull’analisi dei dati congiunturali del secondo trimestre del 2017 diramati da Unioncamere Lombardia in collaborazione con l’Associazione Industriali, Confartigianato e Cna.

“Si tratta probabilmente di un effetto ‘rimbalzo’ , considerato che le rilevazione per la nostra provincia nel trimestre precedente erano sensibilmente peggiori del resto della regione” fanno sapere dalla Camera di Commercio. La produzione (+1,9%) accelera la crescita iniziata nel terzo trimestre 2016, mentre il fatturato rimane costante rispetto al trimestre precedente  e con esso il numero degli addetti. Gli ordinativi congiunturali registrano una flessione determinata prevalentemente dalla componente interna.  Anche su base annua si riscontra un miglioramento generalizzato. Rimane invariato il dato occupazionale mentre produzione, fatturato e ordinativi  confermano la variazione positiva iniziata il trimestre scorso.

L’artigianato presenta valori sia tendenziali  che congiunturali tutti positivi: in accelerazione il fatturato sostenuto da un salto in avanti degli  ordinativi mentre l’occupazione rimane stabile.

“I principali indicatori relativi alla congiuntura del 2 trimestre del 2017 sono tutti positivi per la nostra provincia- sostiene il Presidente della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio –  e sono sicuramente correlati al trend crescente del commercio internazionale. Le variazioni sono tuttavia ancora limitate e non riescono ad incidere in modo strutturale sull’occupazione. Si conferma quindi la necessità di interventi a sostegno della nostra economia come quelli messi in campo da Regione Lombardia con il bando “Al via”  presentato recentemente  a Cremona dall’Assessore Parolini” .

La Lombardia mostra una diminuzione congiunturale della produzione e degli ordinativi insieme ad un sostanziale mantenimento dei livelli di occupazione ed un leggero incremento del fatturato,  come probabile conseguenza del notevole incremento registrato il trimestre scorso. Rispetto al secondo trimestre 2016, tutte le variazioni si confermano ampiamente positive, con il numero degli occupati in accelerazione rispetto ai periodi precedenti.

Il periodo aprile – giugno 2017 ha visto dunque il dato destagionalizzato della produzione industriale cremonese in crescita rispetto al trimestre precedente in misura superiore a quanto si è verificato in Lombardia. Il confronto con la Lombardia e l’Italia evidenzia un trend produttivo che per Cremona  e l’Italia è in fase crescente, mentre per la regione si  registra un assestamento dovuto probabilmente a cause tecniche.

Il quadro provinciale tendenziale, quello cioè che risulta dal confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, dopo tutte le rilevazioni del 2016 dominate dal segno meno, vede in accelerazione i dati positivi già riscontrati  nel primo trimestre 2017. Il livello della produzione segna un +4,3%,  superiore alla media lombarda, probabilmente per il ritardato adeguamento del valore della produzione della nostra provincia rispetto al resto della Lombardia. Il fatturato a prezzi correnti, si incrementa del +1,0%,  mentre il dato occupazionale si conferma  sostanzialmente sui livelli di dodici mesi prima. In controtendenza rispetto al dato congiunturale, gli ordinativi registrano un +3,2% , con la componente estera a +9,7%, a  conferma della estrema rilevanza, per la nostra economia, del commercio estero. Ad ulteriore conferma della particolare dinamicità che sembra attualmente riaffacciarsi sul panorama industriale cremonese, si registrano forti aumenti dei prezzi su entrambi i fronti, con quelli delle materie prime al +10% che duplicano il tasso annuo dei prodotti finiti che si fissa al 4,1%.

Segni di un buon miglioramento anche da un punto di vista strutturale, provengono dalla distribuzione delle imprese in base alla variazione della produzione conseguita nell’ultimo anno. A fine giugno 2017, la percentuale sul totale delle aziende ancora in crisi, scende ulteriormente dal 37% al 34,8%, mentre crescere dal 54% al 56,1% la quota di quelle in crescita tendenziale. Su base annua, il miglioramento produttivo più sensibile ha riguardato soprattutto le imprese di maggiore dimensione, mentre quelle al di sotto dei 50 dipendenti presentano  ancora un calo della produzione.

Le aspettative per il prossimo trimestre sono in sintonia con il quadro generale e ampliamente positive per quanto riguarda la produzione, il fatturato e l’andamento degli ordinativi interni ed esteri. Solo per l’occupazione continuano a prevalere, con uno scarto minimo, i pessimisti. Le aspettative migliori riguardano l’andamento della domanda estera, che si conferma driver della ripresa, spingendo verso un sempre maggiore ottimismo anche riguardo all’andamento produttivo. Sono in territorio positivo anche  le aspettative di crescita relativamente alla domanda interna.

In Lombardia le aspettative per il prossimo trimestre si mantengono nell’area positiva.  Nel comparto dell’artigianato produttivo, i dati congiunturali e tendenziali presentano variazioni positive, anche per quanto riguarda l’occupazione che registra un incremento del +1,5% rispetto al trimestre precedente e una sostanziale stabilità rispetto allo stesso trimestre del 2016.

Innestandosi nella situazione di crisi che caratterizza il comparto ormai da anni, la crescita della produzione che si registra ormai ininterrottamente da quasi tre anni, non è ancora in grado, da sola, di modificare sensibilmente il quadro complessivo dell’artigianato provinciale, ma la regolarità e la progressività della sua risalita cominciano a trovare un riscontro anche nei livelli occupazionali.

La distribuzione delle imprese artigiane in base ai risultati produttivi ottenuti negli ultimi dodici mesi, mostra un quadro strutturale che non si discosta molto da quello del trimestre scorso, ma migliora peggiora leggermente. La quota sul totale delle aziende che producono di più rispetto all’anno prima si incrementa leggermente passando  dal 43% al 46,4%, mentre la percentuale di quelle che sono ancora al di sotto del livello raggiunto alla fine di giugno  2016, scende  dal 30% al 20,2%.

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