'Tassa' al partito da parte di eletti o nominati: Toninelli e il M5s pronti a dar battaglia
Approderà probabilmente in Parlamento la questione della “tassazione” imposta ai manager pubblici del Partito Democratico.
Approderà probabilmente in Parlamento la questione della “tassazione” imposta ai manager pubblici del Partito Democratico che ha come caso limite anche la provincia di Cremona. A farsene carico è il deputato del Movimento cinque stelle, il cremasco Danilo Toninelli. La questione è stata portata alla luce qualche giorno fa dalle pagine del quotidiano Libero: un articolo firmato da Franco Bechis passa in rassegna i regolamenti interni degli amministratori indicati dai dem, obbligati a versare al loro partito un contributo che può arrivare al 30% della loro retribuzione. Tra i casi citati, Mantova, Siena, diverse città venete, il più eclatante è proprio il regolamento del partito democratico di Cremona: un documento intitolato linee guida per la scelta dei soggetti da indicare ai fini della nomina nei consigli di amministrazione di società pubbliche. Il nominato in un cda pubblico, si legge, dovrà contribuire al sostentamento del partito in conformità con quanto stabilito dai regolamenti nazionali e regionali. Questa vicenda non è andata giù ai cinque stelle, che con Toninelli hanno diffuso un comunicato nei quali si dicono intenzionati a non lasciar cadere il caso nel nulla. All’esempio del Pd, Toninelli aggiunge anche l’invito al versamento di quote alla Lega Nord per i manager Asl di area leghista, o le società controllate dai comuni che vanno a quotarsi in borsa. “In questo modo – scrive Toninelli – si crea di fatto una nuova forma di finanziamento pubblico ai partiti all’insaputa di chi questo finanziamento lo eroga, ovvero i cittadini contribuenti”. Una vicenda su cui intende fare chiarezza, affinchè questa clausola venga rimossa al più presto dai regolamenti, magari partendo proprio da Cremona.
Giovanni Rossi