San Sigismondo: domenica 17 settembre le visite al complesso monastico
Domenica 17 settembre il complesso monastico di S. Sigismondo, a Cremona, aprirà la proprie porte a fedeli e turisti permettendo l’accesso alla zona presbiterale della chiesa, al chiostro e al refettorio, solitamente sotto clausura. L’occasione è l’anniversario della dedicazione della chiesa, avvenuta il 15 settembre 1600 con il vescovo Cesare Speciano. Una occasione straordinaria che, per volontà delle Monache domenicane, si ripete ogni anno, così come anche il 1° maggio nella memoria liturgica di san Sigismondo.
L’apertura sarà dalle 9 alle 10.30 e dalle 14 alle 17.30. Alle 11 in chiesa la Messa conventuale solenne presieduta dal cappellano del Monastero, don Gianpaolo Maccagni. Alle 18 il cantro del Vespro.
Come sempre l’Associazione “Amici del Monastero di S. Sigismondo” metterà a disposizione due guide per accompagnare i turisti nella visita alla chiesa e al complesso monastico. I volontari offriranno il loro servizio nei vari punti del complesso monastico e le “Casalinghe di S. Sigismondo” saranno presenti con il consueto tavolo di dolci.
La novità di quest’anno sarà la lavanda coltivata dalle monache e artisticamente confezionata dalle volontarie. I visitatori insieme a un piccolo omaggio, riceveranno come ricordo “spirituale” una breve biografia di Madre Teresa Ortega, monaca domenicana spagnola morta in concetto di santità. Il prossimo 25 dicembre, infatti, ricorrerà il primo centenario della nascita di questa monaca che, dopo aver militato nell’Azione Cattolica e aver vissuto il dramma della guerra civile spagnola (1936-1939), entrò nel monastero domenicano di Olmedo (Valladolid). Dall’ardore missionario di madre Teresa Ortega sono nate le fondazioni di ben dieci monasteri che in varie parti del mondo, con la testimonianza della loro vita nascosta, immettono nella chiesa locale la linfa della santità.
In occasione dell’apertura del 17 settembre sarà possibile ammirare anche l’ultima opera realizzata per la chiesa di S. Sigismondo. Si tratta del rifacimento della pavimentazione del sagrato, lavoro reso necessario per eliminare lo stato di pericolosità venutosi a creare negli anni. Sono state recuperate il più possibile le beole già in opera e le necessarie integrazioni sono state effettuate con lastre in beola di recupero aventi caratteristiche tipologiche e di finitura del tutto identiche alle esistenti. Si è provveduto anche a realizzare un massetto in calcestruzzo con relativo vespaio, completamente assente nella precedente pavimentazione. Come proposto nel progetto approvato dalla Soprintendenza, sono stati messi in opera paracarri cilindrici in granito di Montorfano con relative catene. La spesa dell’intervento è stata sostenuta in parte dalla Fondazione Comunitaria e in parte dall’Associazione “Amici del Monastero di S. Sigismondo” in supporto alla Diocesi di Cremona, proprietaria e committente del progetto. Il sagrato presenta ora un aspetto bello e decoroso, adeguato al ricco patrimonio artistico della chiesa di S. Sigismondo.